7 dicembre 2015

Hiruko the goblin (S. Tsukamoto, 1991)

Hiruko the Goblin (Yokai hunter: Hiruko)
di Shinya Tsukamoto – Giappone 1991
con Kenji Sawada, Masaki Kudo
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Rivisto in divx, in originale con sottotitoli.

Liberato dal tumulo di pietra che lo imprigionava, uno spirito maligno semina il terrore di notte in una scuola di campagna. A fermare il demone ci penseranno lo studente Masao, nipote dell'uomo che lo aveva già sconfitto settant'anni prima, e l'eccentrico archeologo Hieda, ghostbuster autodidatta. Primo film "commerciale" e su commissione di Tsukamoto, girato subito dopo il folle "Tetsuo" per ottenere finanziamenti per i suoi successivi progetti, "Hiruko the goblin" è assai lontano dalle atmosfere cyberpunk e psicologiche care al regista giapponese. Si tratta invece di un horror d'azione che affronta temi soprannaturali non troppo originali con uno spirito e un'ingenuità da B-movie vecchio stile, in fondo divertente e per nulla pretenzioso. La pellicola mescola grezzi momenti splatter (teste tagliate e schizzi di sangue) a scene più inquietanti e tipiche dell'horror orientale (la ragazzina fantasma che attira le vittime del mostro con il suo canto suadente), mentre la realizzazione è in debito con lavori come "La casa" di Sam Raimi (si pensi alle soggettive del mostro che si muove di notte nei corridoi della scuola). Da notare anche i riferimenti al corpus fantastico nipponico (la formula magica da recitare per rinchiudere il demone nel tumulo, per esempio, è un frammento del "Kojiki", racconto mitologico della creazione del mondo). Fra le bizzarrie da ricordare, le teste delle vittime del demone che si trasformano in ragni ed insetti, e l'apparizione dei loro volti come bruciature sulla schiena di Masao.

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