Cenerentola (Kenneth Branagh, 2015)
Cenerentola (Cinderella)
di Kenneth Branagh – USA 2015
con Lily James, Cate Blanchett
**1/2
Visto al cinema Palestrina, con Daniela e Alessandro.
Adattamento con attori in carne e ossa della fiaba di Perrault, o meglio del fortunato lungometraggio disneyano a cartoni animati del 1950, di cui riprende gran parte dell'estetica. Se il recente proliferare di versioni in live action dei classici è dovuto – oltre che alla cronica mancanza di idee e alla scarsa voglia di rischiare da parte degli studios hollywoodiani – anche al desiderio di aggiornarli a beneficio di un pubblico di young adult (così si spiegano i volti e la recitazione da Disney Channel degli attori giovani), in questo caso almeno il materiale di partenza non viene tradito: senza personaggi badass o politicamente scorretti (come era capitato in obbrobri quali "Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe" e la "Biancaneve" di Tarsem Singh), l'auspicata fedeltà alla magia dell'originale è garantita dalla produzione Disney (che alle sue property ci bada) e dalla regia di Kenneth Branagh, da sempre a suo agio nei film in costume. In effetti il regista inglese, anche quando è al timone di progetti più commerciali che personali (si pensi anche al "Thor" della Marvel o al "Frankenstein" post-coppoliano), dimostra sempre e comunque di conoscere il proprio mestiere. Qui, aiutato da ottimi effetti digitali, dai ricchi costumi di Sandy Powell e dalle scenografie sontuose di Dante Ferretti, sceglie di espandere la vicenda, dedicando una buona mezz'ora a narrare l'antefatto – presentandoci così le varie tappe che portano Ella (Lily James) a diventare "Cinderella" – e poi approfondendo tutte quelle figure che nel cartoon restavano in fondo marginali, principe e matrigna in primis. La ridondante sceneggiatura (l'insegnamento morale, "Sii gentile e abbi coraggio", viene ribadito almeno mezza dozzina di volte) sembra ricorrere curiosamente ad alcune variazioni presenti nell'opera di Gioacchino Rossini: innanzitutto, come già detto, espande il ruolo del principe (Richard Madden) e dei personaggi che gli gravitano attorno (il re, il granduca, il capitano delle guardie); poi mostra un pre-incontro fra il principe e Cenerentola, con i due che si innamorano a prima vista dunque già prima del ballo; presenta la fata madrina (Helena Bonham Carter) come una mendicante che giunge alla casa di Cenerentola per chiederle cibo e acqua; e infine c'è il perdono finale della ragazza a chi l'ha maltrattata (anche se, essendo un film americano, i "cattivi" devono essere comunque puniti, e dunque vanno in esilio). Altri elementi interessanti: le sorellastre saranno brutte dentro, ma fuori sono graziose (Anastasia, in particolare, è persino più bella di Cenerentola); e la matrigna (interpretata da Cate Blanchett) è messa particolarmente sotto i riflettori, seguendo la tendenza in voga di dare maggior spazio alle "streghe" (era successo anche nella suddetta "Biancaneve", ne "La carica dei 101" e soprattutto in "Maleficent"), facendole interpretare da attrici di primo piano e di grande richiamo. Al cartone animato originale si rende omaggio con le canzoni sui titoli di coda, oltre che con varie strizzatine d'occhio (i topolini Gus e Jacq, anche se quest'ultimo cambia sesso e diventa Jacqueline). Nel cast anche Ben Chaplin e Hayley Atwell (i genitori di Ella), Derek Jacobi (il re), Stellan Skarsgård (il granduca) e Nonso Anozie (il capitano).
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