Election (Alexander Payne, 1999)
Election (id.)
di Alexander Payne – USA 1999
con Matthew Broderick, Reese Witherspoon
**1/2
Visto in divx.
Al liceo Carver di Omaha, nel Nebraska, le imminenti elezioni scolastiche per scegliere il presidente del consiglio studentesco si trasformano in una ragnatela di intrighi che cambierà il corso di numerose vite. Poiché la principale (e inizialmente unica) candidata è l'ambiziosa e arrivista Tracy Flick (Witherspoon), i cui modi spregiudicati hanno già portato alla rovina un suo collega, l'insegnante di storia ed educazione civica Jim McAllister (Broderick) decide di metterle i bastoni fra le ruote, procurandole innanzitutto un avversario. Spinge così a candidarsi anche Paul Metzler (Chris Klein), sempliciotto ma popolare atleta della squadra di football della scuola. E a sorpresa, come terzo incomodo, si presenta anche la sorella minore di quest'ultimo, Tammy (Jessica Campbell), alternativa e lesbica non dichiarata. Nonostante la vicenda sia decisamente su piccola scala (confinata com'è a un liceo di provincia e alla corsa a una carica di poco conto), i sottintesi relativi alla politica e al sistema educativo dell'intera nazione sono evidenti. E i colpi bassi, i tradimenti, le menzogne e l'ipocrisia non mancheranno, anche perché gli eventi della "campagna elettorale" si mescolano con quelli delle vite private dei protagonisti (in particolare, con la tentazione di un'avventura extraconiugale da parte del professor McCallister, che lo porta a smarrire la sua integrità). Ne risulta una commedia cinica e amorale, con personaggi quasi tutti sgradevoli per un motivo o per l'altro. Tratta da un romanzo di Tom Perrotta ("Intrigo scolastico"), la pellicola è raccontata a più voci: i quattro personaggi principali, a turno, assumono infatti il ruolo di narratore in prima persona. In ogni caso il ritmo non manca, e la sceneggiatura mette efficacemente alla berlina vizi e virtù degli americani in tema di etica e morale (che, non a caso, è l'argomento della lezione introduttiva di McAllister). Ma forse c'è troppa carne al fuoco: e con tanti bersagli a cui puntare (la politica, l'educazione, i rapporti famigliari, ecc.) non si riesce a fare sempre un centro completo.
0 commenti:
Posta un commento