Nosferatu (Friedrich W. Murnau, 1922)
Nosferatu il vampiro (Nosferatu, eine Symphonie des Grauens)
di Friedrich Wilhelm Murnau – Germania 1922
con Max Schreck, Gustav von Wangenheim
***1/2
Rivisto in DVD.
Il giovane agente immobiliare Hutter si reca nei Carpazi per far visita all'elusivo conte Orlok, che intende acquistare una casa nella cittadina tedesca di Wisborg. Scoprirà che il conte è un nosferatu (un "non morto", ovvero un vampiro), intenzionato a seminare il male in città. E infatti il suo arrivo a bordo di una nave fantasma, che trasporta lui e le sue bare piene di terra, scatena un'epidemia di peste per le strade di Wisborg: solo il sacrificio della virginale Ellen (Greta Schröder), la fidanzata di Hutter che si consegna volontariamente al vampiro facendogli dimenticare che l'alba sta sorgendo, porrà fine al dominio del male. Caposaldo dell'horror e del cinema espressionista tedesco (anche se, a differenza di pellicole puramente espressioniste come "Il gabinetto del dottor Caligari", stilisticamente mostra l'inizio di una contaminazione con il realismo: si pensi alle numerose scene girate in esterni), il film è ovviamente un adattamento non autorizzato del romanzo "Dracula" di Bram Stoker, del quale i produttori cambiarono l'ambientazione e tutti i nomi dei personaggi. In seguito al successo della pellicola, nel 1925 gli eredi di Stoker fecero causa e un tribunale ordinò di distruggere tutte le copie del film. Per fortuna alcune sopravvissero (lo stesso Murnau ne mise in salvo una) fino ai nostri giorni: da queste provengono le attuali versioni restaurate. Non si tratta del primo adattamento cinematografico di "Dracula" (esisterebbero infatti due versioni, rispettivamente russa e ungherese, del 1920 e del 1921, andate perdute e chissà quanto fedeli) ma sicuramente del più influente, almeno fino alla versione hollywoodiana del 1931 con Bela Lugosi. Qui il nosferatu, più che un semplice vampiro, è un vero e proprio catalizzatore di malvagità, la cui sola presenza scatena l'inferno in terra: indimenticabile l'invasione di ratti che fuoriescono dalle bare, la processione di morti per le strade della città, la follia che si fa strada nelle menti di personaggi come Knock (Alexander Granach), che corrisponde al Renfield del romanzo originale. Murnau dona alle varie sequenze una palpabile "qualità cinematografica", rende l'orrore tangibile (ai tempi fu persino criticato per la "concretezza" del male e del vampiro, che diversi osservatori avrebbero voluto reso in maniera più eterea, per esempio soltanto attraverso ombre) e utilizza molti dei trucchi ottici che il cinema di allora gli metteva a disposizione: sequenze accelerate, la fotografia in negativo che rende spettrale il bosco attorno al castello, dissolvenze e animazioni a passo uno che permettono a Orlok di mettere in mostra i propri poteri. Eppure il fascino maggiore non è dato dagli effetti speciali ma, appunto, dalla presenza stessa del vampiro, le cui fattezze fisiche (testa calva, orecchie appuntite e sporgenti, denti pronunciati, e soprattutto le mani adunche la cui ombra si allunga), da vero pipistrello-umano, sono ancora terrorizzanti ai giorni nostri. A lungo si è speculato che il misterioso attore Max Schreck, di cui non si sapeva quasi niente (e il cui cognome, in tedesco, significa "spavento"), fosse lo stesso Murnau. Nel film "L'ombra del vampiro", uscito nel 2000, si azzarda addirittura l'ipotesi che fosse un vero vampiro! In realtà pare che si trattasse di un attore di teatro, fra l'altro apparso anche in altre pellicole minori negli anni venti. Nel 1979 Herzog ne ha fatto un remake con Klaus Kinski e Isabelle Adjani, girato in doppia versione (inglese e tedesco).
2 commenti:
qualche anno fa l'ho visto accompagnato da una musica per piano dal vivo, ancora più bello :)
Vedere i film muti in quel modo è il massimo! ^^
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