I giovani leoni (Edward Dmytryk, 1958)
I giovani leoni (The Young Lions)
di Edward Dmytryk – USA 1958
con Marlon Brando, Montgomery Clift, Dean Martin
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Visto in divx alla Fogona, con Monica e Marisa.
Le tragedie della seconda guerra mondiale viste attraverso gli occhi e le esperienze di tre giovani militari: un ufficiale tedesco (Marlon Brando, biondo per l'occasione) e due soldati semplici americani (Dean Martin e Montgomery Clift). Tratta da un romanzo di Irvin Shaw e tutta incentrata sui personaggi anziché sulle vicende della guerra, la pellicola-monstre (quasi tre ore di durata) segue le loro storie in modo parallelo, senza farle mai incontrare se non nel finale, nello spazio di una breve scena. Pur celebrando l'eroismo e il coraggio (ma anche l'amicizia), la sceneggiatura è scevra di retorica militarista: anzi, non perde occasione per mettere in luce l'inutilità e gli orrori della guerra, di fronte alla quale tutti i tre protagonisti si trovano a disagio, e ha almeno il pregio di offrire anche il punto di vista di un tedesco (ossia un nemico), il maestro di sci bavarese interpretato da Brando, inizialmente entusiasta e colmo di speranza per il benessere promesso da Hitler ma ben presto a sua volta insofferente verso la guerra, fra superiori che gli ordinano di compiere massacri senza senso e l'amara scoperta dell'esistenza dei campi di concentramento. Insolito peraltro, in un film degli anni cinquanta, che si mostri come fra i tedeschi non tutti fossero "cattivi" (ma d'altronde, a un certo punto si prevede che a guerra finita, "entro dieci anni, saremo pappa e ciccia con tedeschi e giapponesi"). Ben realizzate le scene di combattimento, che Dmytryk (all'epoca appena uscito dalla lista nera di Hollywood) gira con realismo e concretezza. Nella sequenza del bullismo cui è sottoposto l'ebreo Ackerman (Clift) in caserma, con il tacito consenso dei superiori, è possibile leggere fra le righe un'amara riflessione proprio sui difficili anni del maccartismo. Quanto a Martin, che interpreta un uomo di spettacolo costretto dalla guerra a dimostrare il coraggio che non pensava di avere, il film rappresentò il suo lancio come attore serio, all'indomani della "rottura" della coppia comica che formava con Jerry Lewis. Da notare che Brando non compare mai sullo schermo insieme ai due co-protagonisti. Nel cast anche Maximilian Schell (il capitano Hardenberg), Lee Van Cleef, e una pletora di donzelle (in mezzo all'orrore, le donne sono punto di riferimento continuo e ancora di salvataggio dei personaggi): Hope Lange (la moglie di Clift), Barbara Rush (la fidanzata di Martin), Liliane Montevecchi (la francese di cui si innamora Brando) e May Britt (la moglie di Schell, che condivide con il marito la tragica deriva verso il disastro).
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