16 luglio 2013

Viva Zapatero! (Sabina Guzzanti, 2005)

Viva Zapatero!
di Sabina Guzzanti – Italia 2005
con Sabina Guzzanti, Rory Bremner
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Visto in TV, con Sabrina.

Documentario che, partendo dal caso di "Raiot" (la trasmissione televisiva satirica della stessa Guzzanti, sospesa nel 2003 da Raitre dopo una sola puntata per evidenti pressioni politiche e nonostante l'elevato indice di ascolto, di cui ripresenta diversi spezzoni), affronta l'argomento della censura, della libertà d'opinione, dei doveri e dei limiti della satira, e del ruolo del giornalismo nell'Italia berlusconiana. Si comincia ricordando "l'editto bulgaro" (quando Berlusconi si scagliò contro conduttori, giornalisti e comici a lui sgraditi come Biagi, Santoro e Luttazzi, e questi furono prontamente rimossi dalla tv pubblica), si segue raccontando la vicenda di "Raiot", si intervistano personalità e attori come Dario Fo, Paolo Rossi (il comico), Rory Bremner (imitatore inglese di Tony Blair) e altri, si discute di come in Italia la satira sia mal tollerata dai politici, che la ostacolano in ogni modo (cosa che sarebbe impensabile in altri paesei europei, segnatamente Francia e Gran Bretagna), di come il "regime" berlusconiano prosperi anche grazie a giornalisti conniventi o poco coraggiosi, che lasciano di fatto il compito di informare il pubblico ai comici e agli intrattenitori, di come questi ultimi debbano fare continuamente i conti con intimidazione e censura (e siano accusati, come appunto nel caso della Guzzanti, di "non fare satira", e dunque messi a tacere anche e soprattutto quando raccontano cose vere). Il titolo, evidente parodia di "Viva Zapata!", si riferisce al leader socialista spagnolo che, da poco eletto, aveva fatto passare una legge che slegava la tv pubblica del suo paese dalle influenze della politica, auspicando che anche in Italia si potesse fare lo stesso. Interessante soprattutto per chi non conosce la vicenda o i suoi retroscena (è stato infatti apprezzato più dal pubblico straniero che da quello italiano), e utile per non dimenticare i nomi, i volti e le azioni di certi personaggi che all'epoca occupavano poltrone nel cda della Rai. La censura si combatte soprattutto continuando a parlare dell'oggetto censurato (e per fortuna esiste "l'effetto Streisand").

2 commenti:

Babol ha detto...

Gran bel documentario, l'avevo visto all'epoca dell'uscita con dibattito seguente presenziato dalla Guzzanti... esperienza molto interessante!

Christian ha detto...

Io sinceramente non amo molto la Guzzanti come attrice e comica... Però questo documentario è sicuramente interessante per i temi che tratta.