La casa dei nostri sogni (H. C. Potter, 1948)
La casa dei nostri sogni (Mr. Blandings builds his dream house)
di H. C. Potter – USA 1948
con Cary Grant, Myrna Loy
**1/2
Visto in divx, con Sabrina.
Stufo di vivere con la famiglia (moglie e due figlie) in un appartamento di New York troppo piccolo, immerso nel caos urbano e imprigionato nel cemento, Jim Blandings decide di comprare una vecchia casa in campagna, nel Connecticut, e di ristrutturarla secondo i propri gusti. Le difficoltà non mancheranno, anche per via della sua ingenuità e avventatezza (la dimora acquistata è un vero rudere: si farà prima ad abbatterla e a costruirne una nuova), le spese lieviteranno, lo stress e l'impegno richiesto nel seguire i lavori avranno ricadute sulla carriera e la vita sociale dell'uomo (che a un certo punto comincia anche a sospettare di una tresca della moglie Muriel con il suo miglior amico, l'avvocato Bill Cole), ma alla fine i Blandings avranno finalmente la "casa dei loro sogni". Film simbolo del benessere e del consumismo dell'America dell'immediato dopoguerra (non incidentalmente, Jim lavora come creativo pubblicitario), mette in mostra i cambiamenti che erano in atto soprattutto nell'approccio alla vita metropolitana. Da sottolineare il contrasto fra l'America e l'Italia di quegli anni: mentre da noi si stava assistendo alla modernizzazione della società e alla progressiva urbanizzazione della popolazione, negli Stati Uniti questa fase era già avvenuta e consolidata, e si cominciava a sentire il desiderio di superarla, tanto che il sogno di Jim di fuggire dalla città e di fare il pendolare ricorda quello che accadrà in Italia negli anni ottanta, con il proliferare di "villini" fuori porta. Potter, già regista di "Helzapoppin", dirige con la consueta cura per la messa in scena delle gag e il ritmo narrativo, in un "crescendo" di situazioni sempre più comiche e intricate (stavolta non sul filo dell'assurdo o del nonsense, ma concretamente legate all'ordinario e alla quotidianità), che sfociano però in un liberatorio e inevitabile lieto fine. Grant è grandioso come sempre, mentre la Loy sembra un po' svagata (ma irresistibile nelle scene in cui vuole aggiungere il suo tocco "femminile" agli interni della casa, per esempio nella scelta dei colori delle pareti). Bill Cole, l'amico sornione e consigliere che funge anche da voce narrante del film (rivolgendosi direttamente agli spettatori), è interpretato da Melvyn Douglas. Il prosciutto Wham, per il quale Jim deve ideare uno slogan, si ispira forse al "famigerato" Spam.
2 commenti:
Il link alla clip s'è ingarbugliato, lo riporto qui che sarebbe un peccato perderselo:
http://www.youtube.com/watch?v=px9gAgpQIFI
Grazie della segnalazione, ho sistemato il link! ^^
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