6 luglio 2013

Rango (Gore Verbinski, 2011)

Rango (id.)
di Gore Verbinski – USA 2011
animazione digitale
**1/2

Visto in DVD, con Sabrina.

Un camaleonte da appartamento si ritrova sperduto in mezzo al deserto del Mojave. Spacciandosi per un pistolero, diventerà l'eroe della cittadina di Polvere (Dust): gli abitanti lo eleggeranno sceriffo e lo incaricheranno di scoprire chi sta sottraendo l'acqua dalla regione (rendendola un bene talmente prezioso da dover essere conservata in banca). Parodia del western con animali antropomorfi come protagonisti (al fianco di Rango troviamo lucertole, topi, talpe, tartarughe, serpenti, rospi, armadilli, conigli, volpi e così via, nella più pura tradizione dei "funny animal", qui vincolati naturalmente all'habitat desertico), il primo film d'animazione di Gore Verbinski è un divertente omaggio al genere, non esclusivamente per un pubblico infantile. A una generale scontatezza del plot (che accumula numerosi cliché – a partire dal protagonista solitario e mentitore in cerca di amici e di redenzione – e colpi di scena telefonati) si accompagnano dialoghi cinici e scoppiettanti e personaggi ben caratterizzati sia per scrittura che per disegno, per non parlare di alcuni momenti mistici/surreali. Sontuoso l'aspetto visivo: l'ottima animazione e gli effetti grafici donano alle immagini una patina estremamente realistica, come se si trattasse di un film dal vivo, pur mantenendo lo stile cartoonistico e caricaturale nel character design. Spettacolari le scene d'azione, su tutte l'inseguimento con la diligenza che trasporta la bottiglia d'acqua, con tanti riferimenti cinematografici, western e no – si pensi ad "Interceptor" – e con colonna sonora a base di Wagner (l'immancabile "cavalcata delle valchirie") e Strauss. Numerosi, comunque, i riferimenti e i rimandi a celebri spaghetti western, a partire dal titolo (che strizza l'occhio a "Django") per passare attraverso sequenze o dettagli anche minimi: il serpente Jake Sonagli è abbigliato come Lee Van Cleef, e ha pure i suoi baffetti; prima del duello fra Rango e Bandito Bill si ode lo stesso cigolio delle pale che si sentiva nella scena iniziale di "C'era una volta il west"; lo "spirito del west" incontrato da Rango ha le fattezze di Clint Eastwood, e lo stesso Rango nella scena seguente si presenta con il poncho che Eastwood indossava nella "trilogia del dollaro". Naturalmente, poi, c'è da considerare che Rango non è il vero nome del nostro protagonista: proprio come "l'uomo senza nome" dei film di Sergio Leone, ignoriamo – come gli abitanti del villaggio – la vera identità del nostro eroe. Il film ha vinto l'Oscar per il miglior film d'animazione: era la prima volta dal 2006 ("Happy Feet") che questo premio non andava a un film Pixar (la produzione è Nickelodeon, con grafica digitale della Industrial Light & Magic). In originale, la voce di Rango è di Johnny Depp (che torna così a collaborare con Verbinski dopo "I pirati dei Caraibi" e prima di "Lone Ranger"). Fra i doppiatori figurano anche Alfred Molina, Harry Dean Stanton, Isla Fisher, Bill Nighy e Ned Beatty. Buona l'edizione italiana.

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