Gocce d'acqua su pietre roventi (F. Ozon, 2000)
Gocce d'acqua su pietre roventi (Gouttes d'eau sur pierres brûlantes)
di François Ozon – Francia 2000
con Bernard Giraudeau, Malik Zidi
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Rivisto in DVD con Eleonora, Marco e Sabrina.
In Germania, negli anni settanta (il film è tratto da un testo teatrale giovanile di Rainer Werner Fassbinder, "Tropfen auf heisse Steine", mai andato in scena), il fascinoso cinquantenne Leopold (Bernard Giraudeau) seduce il ventenne Franz (Malik Zidi), che si innamora di lui e si stabilisce nel suo appartamento. Mesi dopo, quando la passione fra i due amanti si sta raffreddando, nell'appartamento giungono anche Anna (Ludivine Sagnier), ex fidanzata di Franz decisa a riprenderselo, e la transessuale Vera (Anna Thomson), vecchia amante e convivente di Leopold. Alla fine, a fare tragicamente le spese delle manipolazioni di Leopold, sarà il più fragile Franz. Al suo terzo film (realizzato nel 1999, ma uscito nelle sale l'anno seguente), Ozon anticipa in parte l'impostazione teatrale e le citazioni musicali che esploderanno poi in "Otto donne e un mistero": c'è persino un mini-balletto (sulle note di "Tanze Samba mit Mir", la versione tedesca di "A far l'amore comincia tu" di Raffaella Carrà, di recente usata anche da Sorrentino ne "La grande bellezza"). L'atmosfera fonde il rigore e la drammaticità tedesca con tocchi di leggerezza e di surrealismo francese, ma a prevalere su tutto (nonostante la regia sia dinamica e assai cinematografica, molto curata nelle inquadrature, nella direzione degli attori e nelle scenografie) è l'origine teatrale, che dà vita a un "cinema da camera" quasi polanskiano. Girata tutta fra le quattro mura dell'appartamento di Leopold, la pellicola è divisa in quattro atti: nei primi due, sullo schermo compaiono solo Franz e Leopold; nel terzo arriva Anna (una Sagnier a seno nudo per la maggior parte del tempo) e nel quarto si aggiunge anche Vera. Se dei quattro personaggi quello con cui lo spettatore può maggiormente empatizzare è il giovane Franz (che non a caso ha la stessa età di Fassbinder quando scrisse la pièce), il centro motore della narrazione rimane Leopold: è di lui che tutti si invaghiscono, subendone il fascino nonostante il suo atteggiamento scostante ed egocentrico, e scoprendo di essere incapaci di stargli lontano o di abbandonarlo. La colonna sonora comprende canzoni d'epoca ("Träume", interpretata da Françoise Hardy) e musica classica (Mahler, Händel, più il "Dies Irae" di Verdi). Il tutto comunque è molto fassbinderiano. Zidi recita in tedesco alcune strofe del poema "Lorelei" di Heinrich Heine.
2 commenti:
Ludivine è una delle muse di Ozon, e di solito la spoglia parecchio :)
Sì, ricordo anche in "Swimming pool"! ^^
In "8 donne" invece era piuttosto castigata...
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