Megane (Naoko Ogigami, 2007)
Megane
di Naoko Ogigami – Giappone 2007
con Satomi Kobayashi, Masako Motai
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Visto in divx, con Marisa, in originale con sottotitoli.
Taeko, turista in fuga dalla città e in cerca di “un posto dove il cellulare non prenda”, giunge fuori stagione – siamo all’inizio di primavera – in un’isoletta nel sud del paese. Qui alloggia in un albergo isolato, popolato da eccentrici personaggi fra i quali spicca la misteriosa signora Sakura, vero centro carismatico della comunità, che vende (o meglio, offre) le sue granite in un baracchino sulla spiaggia, organizza esercizi di ginnastica mattutini, si muove su un rudimentale triciclo e cucina prelibati piatti a base di pesce. Dalla regista di "Kamome diner" ("La locanda del gabbiano"), con cui ha in comune alcune interpreti nonché lo stile surreale e stralunato a metà fra Kitano e Kaurismäki, un film lento e minimalista sull’importanza di “non avere fretta”, di riflettere su sé stessi e il passato, di imparare a “crepuscolare”. Impagabili le mappe assai essenziali che il gestore dell’albergo disegna per i propri clienti (“Quando comincerete a pensare di esservi persi, andate avanti ancora 80 metri e poi girate a destra”). Il titolo, che significa “occhiali”, si riferisce al fatto che tutti i personaggi li portano, anche se a volte è necessario toglierseli per guardare il mondo da un altro punto di vista. Molte le cose non dette e le domande lasciate senza risposta (da cosa fugge Taeko? da dove viene la signora Sakura?). Ma in fondo, vista la natura metafisica della pellicola, non è importante sapere tutto. Bellissimi i paesaggi e gli ambienti, le spiagge con la sabbia bianchissima, il colore del mare, il vento, la luna.
3 commenti:
Ce l'ho, devo solo trovare il tempo di vederlo. Ma questi due film della Ogigami sembrano davvero interessanti. ciao, c
Sono due film "piccoli" e molto minimalisti, ma li ho trovati assai gradevoli! ^^
Imparare a "crepuscolare" (stato d'animo di dantesca memoria "l'ora che volge al desio...), o meglio riscoprirlo perchè non si impara niente di nuovo, ma si può pian piano far riemergere ( quante resistenze all'inizio!) e dare spazio a quella parte di noi che abbiamo smarrito nella confusione della vita, nel suo trambusto pieno di impegni che sembrano improrogabili, ma che ci intossicano e imgombrano...
Che bello!
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