Laundry (Junichi Mori, 2002)
Laundry (id.)
di Junichi Mori – Giappone 2002
con Yosuke Kubozuka, Koyuki
**1/2
Visto in DVD, in originale con sottotitoli inglesi.
Lo stralunato ventenne Teru, leggermente ritardato dopo che ha battuto la testa da piccolo, lavora nella lavanderia a gettoni di proprietà della nonna, preoccupandosi che nessuno rubi la biancheria lasciata incustodita. La bella fioraia Mizue, che in seguito a una delusione d’amore è diventata cleptomane e ha tentato il suicidio, cerca di ricostruirsi una vita tornando al paese di provincia dal quale proveniva. Entrambi emarginati dalla società, troveranno affetto e conforto l’uno nell’altra. La loro storia è raccontata in modo dolce e delicato, in un film minimalista e (leggermente) melodrammatico, il cui sviluppo “a strappi” (lo scenario cambia ogni venti-trenta minuti, come se si trattasse di tanti episodi di un telefilm divisi l’uno dall’altro da una breve schermata nera) fa quasi pensare che possa essere tratto da un manga: si tratta invece di una sceneggiatura originale dello stesso Mori, regista pubblicitario e televisivo, qui al suo esordio cinematografico. Fra momenti poetici, situazioni surreali e personaggi bizzarri (i clienti della lavanderia, l’addestratore di piccioni da cerimonia), il film si sviluppa in maniera semplice e quieta, evitando le trappole della leziosità e riuscendo a descrivere un amore platonico e armonioso, tenero e triste, al tempo stesso profondo e “fuori dal mondo”.
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