Lassù qualcuno è impazzito (J. Uys, 1989)
Lassù qualcuno è impazzito (The gods must be crazy II)
di Jamie Uys – Sudafrica/Botswana 1989
con N!xao, Lena Farugia
**1/2
Visto in divx, con Marisa.
Girato subito dopo “Ma che siamo tutti matti?”, ma distribuito nelle sale cinematografiche con un ritardo di qualche anno, è il seguito delle (dis)avventure del boscimano Xixo (chiamato soltanto Xi nel film precedente, e interpretato ancora una volta dall'attore non professionista N!xao). Rispetto al prototipo è forse meno interessante da un punto di vista cinematografico (e antropologico), ma è senza dubbio altrettanto divertente con la sua commistione di avventura, di comicità slapstick e di screwball in salsa africana. Questa volta i problemi per la tribù di Xixo nascono dal passaggio di un furgone di bracconieri a caccia di elefanti: quando i due giovani figli del boscimano, incuriositi, salgono a bordo dell'automezzo, questo riparte senza dar più loro la possibilità di saltare giù. Xixo si mette all'inseguimento attraverso il deserto del Kalahari, e durante il suo lungo cammino incontrerà anche stavolta diversi personaggi “civilizzati”: un'avvocatessa americana (Lena Farugia), perdutasi nel cuore dell'Africa insieme a uno zoologo (Hans Strydom, che assomiglia a Tom Selleck) dopo essere precipitata con un velivolo ultraleggero; e due soldati in guerra fra loro, un angolano e un cubano (!?). Oltre che una lunga serie di comiche vicissitudini (le difficoltà della giovane avvocatessa alle prese con le insidie dell'Africa; gli scontri fra i due soldati, che comunque finiranno con il diventare amici) e le toccanti peripezie dei due simpaticissimi bambini, la pellicola si lascia ricordare con piacere per le numerose scene con gli animali (su tutti, il divertentissimo e aggressivo “tasso del miele” che se la prende con gli stivali dello zoologo).
4 commenti:
Senti, grazie a questa storia della Connection, ho avuto modo di leggere meglio il tuo blog. Davvero notevole. Ti aggiungo ai miei cineblogger. Prometto commenti più sagaci e pertinenti. Rob.
i cubani c'erano davvero, in Angola! soldati mandati da Castro, però bisognerebbe rileggersi le cronache di quegli anni.
i due fratellini meritano da soli la visione del film, il resto del film è piacevole, mi è rimasta la curiosità di saperne di più su Jamie Uys...chissà che tipo di film faceva, oltre a questi.
Roberto: Grazie, anch'io ti ho linkato e ti visiterò! ^^
Giuliano: Anch'io mi sono incuriosito su Uys: su Wikipedia si legge cha ha girato qualche documentario sugli animali africani e poi diverse commedie (come "Funny People", in stile candid camera). Questi due film rimangono sicuramente i suoi lavori più celebri.
Quanto al soldato cubano, in effetti se non sbaglio a un certo punto fa un breve accenno al fatto che è stato inviato lì da Castro, ma poi la questione non viene approfondita. In ogni caso i due soldati sono macchiette comiche, avrebbero potuto rappresentare anche due eserciti immaginari e non avrebbe fatto differenze.
ho fatto un salto su wikipedia: in Angola ci fu una lunga guerra civile dal 1975 al 1991, quindi al tempo in cui fu girato il film era ancora in corso. Una delle fazioni era appoggiata dagli USA, l'altra dall'URSS con truppe cubane (che conoscevano lo spagnolo). Nel doppiaggio italiano hanno cercato di rendere la differenza fra le diverse pronunce, con esiti poco felici direi...
comunque sì, è vero, nel contesto del film non ha grande importanza: la parte politica è appena sfiorata, così come nel primo film la parte del rispetto dell'ambiente è ben presente ma viene in secondo piano rispetto al divertimento.
Posta un commento