29 maggio 2011

Il duello silenzioso (A. Kurosawa, 1949)

Il duello silenzioso (Shizukanaru ketto)
di Akira Kurosawa – Giappone 1949
con Toshiro Mifune, Miki Sanjo
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Visto in divx, in originale con sottotitoli.

Mentre sta conducendo una difficile operazione su un soldato ammalato di sifilide, in un ospedale di campo durante la guerra, il giovane medico Kyoji si ferisce accidentalmente un dito con il bisturi e viene contagiato. Tornato in patria al termine del conflitto, non rivelerà il suo dramma a nessuno ma romperà il fidanzamento con l'amata Misao (che dopo averlo atteso a lungo, senza comprendere la ragione del suo cambiamento, si sposerà con un altro uomo) e si batterà affinché l'irresponsabile Nakata, colui che lo aveva infettato e che a differenza di lui si è fatto una famiglia, si sottoponga alle cure. "Il duello silenzioso" è uno dei film meno noti di Kurosawa; e a ragione, verrebbe da dire, perché si tratta di un melodramma non proprio riuscito. Come ne "L'angelo ubriaco", realizzato l'anno precedente (e prima del "Barbarossa" che uscirà nel 1965), il protagonista è un medico umanitario e disinteressato (il film venne realizzato anche per permettere a Toshiro Mifune di cimentarsi con ruoli diversi da quelli che aveva interpretato fino ad allora): ma più che la cura verso gli indigenti e i disperati, al centro della vicenda c'è soprattutto la personale (e appunto "silenziosa") battaglia del protagonista contro una malattia infamante che gli impedisce di vivere appieno una vita normale, costringendolo a reprimere i desideri più intimi, e quasi obbligandolo di fatto a dedicarsi eroicamente ai proprio pazienti ("Se fosse stato felice, sarebbe diventato insensibile. Così invece sta cercando di restituire la speranza a chi è più infelice di lui", commenta la giovane infermiera Rui). Questa, insieme al contrasto fra corpi "impuri" e caratteri "puri" (e viceversa), è forse la miglior intuizione di una pellicola che per il resto soffre per il soggetto debole, schematico e un po' datato (oggi la sifilide è curabile molto più facilmente, e non porta certo alla pazzia come avviene a Nakata), appena ravvivato da personaggi tipicamente kurosawiani come Rui (Noriko Sengoku), l'ex ballerina innamorata del medico che la accoglie con sé dopo che ha tentato il suicidio. Takashi Shimura interpreta il padre di Kyoji, Kenjiro Uemura è Nakata.

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