16 aprile 2008

La collina degli stivali (G. Colizzi, 1969)

La collina degli stivali
di Giuseppe Colizzi – Italia 1969
con Terence Hill, Bud Spencer
*1/2

Rivisto in DVD.

Un pistolero, ferito e braccato da alcuni inseguitori, si rifugia nel carrozzone di una compagnia circense i cui membri lo aiuteranno a sgominare una banda di farabutti che intende appropriarsi delle concessioni di una comunità di minatori. Un oggetto strano, questo film, sicuramente un corpo estraneo nella filmografia della coppia Spencer-Hill, la cui caratterizzazione fa un passo indietro rispetto al precedente "I quattro dell'Ave Maria". Bud addirittura non compare prima di metà film, e i primi trenta minuti sono noiosi e pesanti. Che la pellicola non intendesse procedere sulla strada aperta dai due precedenti film di Colizzi lo dimostra anche l'assenza di gag: non c'è nessuna scazzottata (tranne quella nel finale, ambientata nel saloon ed evidentemente posticcia, visto che è completamente fuori luogo rispetto al tono generale del film e alla cruenta sparatoria che avviene all'esterno) né una particolare interazione comica fra i personaggi. Da notare la presenza di Woody Strode (era, fra le altre cose, uno dei tre uomini che attendevano l'arrivo del treno nell'incipit di "C'era una volta il west" di Leone) e di Lionel Stander (nei panni del direttore del circo). Il termine "collina degli stivali", che nel film non viene mai usato, si riferiva a un cimitero per pistoleri, ossia per coloro che "morivano con gli stivali ancora addosso".

4 commenti:

Roberto Junior Fusco ha detto...

Questo credo di non averlo mai visto. Forse è l'unico della coppia che mi manca.

Christian ha detto...

Forse è anche il loro film peggiore, però...

Anonimo ha detto...

a me questo film fece parecchia impressione, da piccolo. nel senso che lo ricordo assai violento, un boccone avvelenato in mezzo agli scanzonati trinità.

Christian ha detto...

Sì, forse non è più violento degli altri due film di Colizzi (soprattutto di "Dio perdona... io no!", che si apriva addirittura con un treno pieno di cadaveri), ma sicuramente è quello dove la comicità e l'ironia sono maggiormente assenti e i personaggi sono più distanti da quelli che conosciamo.