Pandora (Albert Lewin, 1951)
Pandora (Pandora and the Flying Dutchman)
di Albert Lewin – USA 1951
con Ava Gardner, James Mason
***
Visto in divx alla Fogona, con Marisa.
Mi piace andare a recuperare vecchi film hollywoodiani quasi dimenticati. Questa è una pellicola insolita e tragica, barocca e surreale, romantica ma senza molti termini di paragone (soprattutto per l'epoca), che gioca con i miti, le leggende e con il concetto di amour fou, ben rappresentato dalla frase che i protagonisti ripetono per tutto il film: "la misura di un amore dipende da quello cui si è disposti a rinunciare per esso". In un'esotica cittadina costiera della Spagna, la bellissima americana Pandora Reynolds attira le attenzioni di quasi tutti gli uomini della ristretta comunità che frequenta. Indifferente a tutti ma contesa in particolare da un pilota automobilistico e da un altezzoso torero, Pandora si innamora dell'enigmatico navigatore Hendrik van der Zee, ignorando che si tratta del leggendario Olandese Volante, immortale da oltre tre secoli e condannato a espiare le proprie colpe vagando in eterno per i mari fino a quando non troverà una donna disposta a morire per lui. Naturalmente, essendosi invaghito a sua volta di Pandora (reincarnazione della sua fiamma precedente?), l'Olandese vorrebbe allontanarla da sé per non costringerla a sacrificarsi, preferendo rinunciare così alla propria redenzione: ma il destino non potrà che spingerli di nuovo insieme. Le scenografie, condite da reperti archeologici di ogni tipo (alcune scene, come quella del ballo notturno fra statue e colonne, ricordano i dipinti di De Chirico), sono suggestive e coloratissime. Notevole anche il racconto delle origini dell'Olandese, narrato in un flashback nel flashback.
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