Le ultime 36 ore (G. Seaton, 1965)
Le ultime 36 ore (36 Hours)
di George Seaton – USA 1965
con James Garner, Eva Marie Saint, Rod Taylor
**1/2
Visto in divx alla Fogona.
Brillante thriller bellico-spionistico, tratto da un racconto di Roald Dahl e basato su un'idea semplice e originale: nel 1944, alla vigilia dello sbarco in Normandia, i tedeschi rapiscono un maggiore americano, uno dei pochi a conoscere tutti i dettagli dell'invasione (e in particolare il luogo in cui avverrà), e lo trasportano, privo di sensi, in un finto ospedale statunitense ricostruito nel cuore della Germania. Qui gli fanno credere di trovarsi già nel 1950, che la guerra è finita da tempo, naturalmente con la vittoria americana, e che lui – "invecchiato" ad arte – soffre di amnesia. Fra giornali finti, trasmissioni radiofoniche artefatte e una miriade di attori che recitano per ingannarlo (proprio come in "The Truman Show"), il protagonista cade facilmente nell'inganno e, confidandosi con un affabile medico (nato negli Stati Uniti ma trasferitosi in Germania a sedici anni) e con una graziosa infermiera (proveniente da un campo di concentramento, forse il personaggio più debole della pellicola), si lascia così sfuggire il prezioso segreto. "Datemi un americano qualsiasi e in 36 ore ne farò un traditore", recitava la frase di lancio del film, che forse sarebbe stato più accattivante se il gioco non fosse stato svelato subito allo spettatore. La parte finale, dopo la fuga, è infatti forse un po' troppo lunga e meno interessante di quella ambientata nel falso ospedale di campo. La versione che ho visto era ricolorata.
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