Lo chiamavano Trinità (E.B. Clucher, 1970)
Lo chiamavano Trinità...
di E.B. Clucher [Enzo Barboni] – Italia 1970
con Terence Hill, Bud Spencer
***1/2
Rivisto in DVD, con Hiromi.
"Salve, fratelli!"
"Salve... Glielo hai detto tu che siamo fratelli?"
"È il signore che vi manda!"
"No, passavamo di qua per caso."
Dopo i primi tre film insieme ("Dio perdona... io no!", "I quattro dell'Ave Maria", "La collina degli stivali"), che ne avevano già messo in luce l'alchimia di coppia, Terence Hill e Bud Spencer raggiungono il grande successo con questa pellicola che incredibilmente, secondo i suoi realizzatori, non era stata inizialmente concepita come un western comico, anche se il lato giocoso e scanzonato era presente intenzionalmente (e questa fu una grande intuizione di Barboni). L'ironia, però, non avrebbero dovuto essere molto diversa da quella dei tipici spaghetti western del periodo, e questo è forse dimostrato dal fatto che nella prima parte del film i due protagonisti continuano a usare le pistole come se si trattasse di un western normale, passando soltanto in seguito agli "sganassoni" che sarebbero diventati il loro marchio di fabbrica. Interessante, al riguardo, osservare lo zelo con il quale gli sceneggiatori cercano da un certo punto in poi di fare in modo che gli avversari si disarmino spontaneamente. Molte gag vennero poi letteralmente inventate e improvvisate in fase di lavorazione, e non erano presenti nello script originale, che fra l'altro Barboni faticò a far accettare ai produttori ("Troppo pochi morti", dicevano).
Divertente, memorabile e ormai leggendario (ho perso il conto di quante volte l'avrò visto), il film è introdotto dal magnifico brano musicale di Franco Micalizzi. E già dopo pochi minuti compare subito anche un altro tema che diverrà una costante nei film della coppia Spencer/Hill: il cibo. Ogni volta che rivedo la scena di Trinità che ripulisce il tegame di fagioli, mi viene fame! Segue poi la costruzione della "rivalità" fra i due, alleati contro i cattivi ma comunque sempre in conflitto fra loro, con Hill nei panni del furbo e manipolatore (Trinità), e Spencer in quella del "sucker" (Bambino), serio e pragmatico ma alla fine trascinato nelle sue avventure dal fratello minore che se lo rigira come vuole.
Il film, in ogni caso, è ben costruito, con una regia solida, una sceneggiatura attenta ai dettagli (si veda per esempio l'introduzione dei vari personaggi, anche di quelli minori come i due complici di Bud Spencer) e un buon ritmo. Ma si sa: in quei tempi il cinema italiano di genere non aveva nulla da invidiare a nessuno!
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