Cane randagio (A. Kurosawa, 1949)
Cane randagio (Nora Inu)
di Akira Kurosawa – Giappone 1949
con Toshiro Mifune, Takashi Shimura
***1/2
Visto in DVD alla Fogona, in originale con sottotitoli.
In un'estate torrida e afosa, un giovane poliziotto della omicidi appena entrato in servizio si fa rubare la pistola d'ordinanza su un autobus. Sconvolto dai sensi di colpa, dapprima si infiltra da solo nei bassifondi alla ricerca del ladro o del ricettatore e poi, quando la pistola è ormai caduta nelle mani di un disperato che la sta usando per commettere una serie di tragiche rapine, fa coppia nelle indagini con un detective più anziano ed esperto. Un film lungo e complesso, che nella parte centrale è quasi un buddy movie ante litteram e che sfiora temi come quello dell'origine del male (il "cattivo", che per quasi tutto il film non ha un volto, non è molto diverso dal giovane poliziotto: i due hanno preso strade diverse sotto la spinta di circostanze quasi identiche). Gran parte della pellicola, comunque, si concentra sull'indagine poliziesca, i cui momenti cruciali fanno da contrappunto alla calura estiva e al tanto atteso temporale che esplode all'improvviso. Girato subito dopo "L'angelo ubriaco", ne ripropone la grandiosa coppia Mifune-Shimura (i due attori preferiti da Kurosawa): il primo un agente nervoso e alle prime armi che arriva a mostrare comprensione verso l'assassino, il secondo un detective cinico e pacato che in carriera ne ha viste troppe per lasciarsi commuovere da un'ennesima storia tragica (mi hanno ricordato, a posteriori, Brad Pitt e Morgan Freeman in "Seven"). Finalmente libero dai dettami della censura e della politica, Kurosawa può dare sfoggio a tutto il proprio virtuosismo di regista e di sceneggiatore con una grande varietà di inquadrature e di sequenze narrative.
2 commenti:
Questo lo tengo in serbo perché mi hanno detto che è un K. poliziesco interessante, anche se "opera minore". Ma che vorrà dire poi? :S
C'è chi definisce "opera minore" tutti i film di K. non di samurai. Questo, invece, a modo suo è un filmone, e non ha nulla da invidiare ai grandi polizieschi americani, con un'atmosfera eccezionale e due interpreti stratosferici.
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