La spina del diavolo (G. del Toro, 2001)
La spina del diavolo (El espinazo del diablo)
di Guillermo del Toro – Spagna/Messico 2001
con Fernando Tielve, Eduardo Noriega
**1/2
Visto ieri al cinema Odeon, con Martin.
Circa un mese fa, in occasione della rassegna di Cannes, avevo visto e apprezzato l'ultimo film di Del Toro, "Il labirinto del fauno". Questa sua pellicola del 2001, che esce soltanto adesso nelle sale italiane, ne condivide molte caratteristiche. Anche in questo caso il regista messicano racconta una storia di bambini alle prese con il violento mondo degli adulti, collocandola nel periodo della guerra civile spagnola e condendola con un tocco di paranormale. L'ambientazione è bella e circoscritta: tutta la vicenda si svolge in un orfanotrofio dove vengono educati clandestinamente i figli dei guerriglieri. Fra le sale e i corridoi dell'edificio, però, sembra aggirarsi un fantasma: quello di un bambino morto in circostanze misteriose. Del Toro mette in mostra il suo notevole talento visivo, aiutato anche dalla fotografia calda e vibrante, ma rispetto al "Labirinto" il risultato è meno originale e i personaggi poco approfonditi. L'inizio è bello, ma poi la vicenda prende strade prevedibili e non si discosta molto da una classica ghost story d'atmosfera. Le minacce per i protagonisti, più che dall'esterno, provengono tutte dall'interno delle loro mura: la guerra rimane sullo sfondo e raramente arriva a lambire la vicenda, se si eccettua la presenza ingombrante e minacciosa di un'enorme bomba lasciata cadere da un aereo e conficcata nel bel mezzo del cortile centrale della scuola. E il finale, con la prevedibile resa dei conti con il cattivo, ricorda quasi un western (l'inquadratura del vecchio dottore alla finestra con il fucile mi è sembrata molto fordiana).
1 commento:
mi pare che i registi spagnoli girino molti ghost-movies con fantasmi bambini. cmq opera minore (però dovrei procurarmi un po' di grappa alla spina bifida al posto del viagra)
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