9 maggio 2018

L'isola dei cani (Wes Anderson, 2018)

L'isola dei cani (Isle of Dogs)
di Wes Anderson – USA 2018
animazione a passo uno
**1/2

Visto al cinema Colosseo, con Sabrina, Florian e Sabine.

Nel 2037, in seguito a un'ordinanza del sindaco di Megasaki City (ultimo discendente di una famiglia di samurai che amano i gatti e odiano i cani) e con la scusa di una malattia infettiva (in realtà creata in laboratorio dallo stesso sindaco), tutti i cani della città vengono dichiarati fuorilegge e abbandonati sulla vicina Isola della Spazzatura. Il dodicenne Atari Kobayashi, intraprendente figlio adottivo del sindaco, si reca però sull'isola in cerca del suo cane Spots. Qui verrà aiutato da una banda di cinque cani guidata dal randagio Chief. La seconda incursione di Wes Anderson nel campo dell'animazione in stop motion (dopo "Fantastic Mr. Fox") è un film d'avventura animalista e distopico, ambientato in un Giappone futuristico: gli esseri umani parlano in giapponese, mentre i cani sono doppiati, facendo sì che lo spettatore si identifichi con questi ultimi e non capisca invece le frasi dei loro padroni (tranne alcune singole parole, vale a dire gli ordini come "Seduto!"). La trovata è divertente, e la pellicola è tutto sommato piacevole, anche se si tratta del solito film-giocattolo di Anderson dove la forma sovrasta la sostanza. Ma l'essere stato realizzato in animazione (con uno stile volutamente grezzo, che ricorda certe serie nipponiche a passo uno degli anni sessanta e settanta), l'avere dei cani come protagonisti e appunto la curiosa ambientazione (ricca di stereotipi culturali: è evidente che si tratti di una produzione occidentale) lo rendono di certo più interessante della media. Esilaranti le "risse" fra i cani, realizzate con nuvole di polvere. Fior di attori importanti come doppiatori nella versione originale (Bill Murray, Edward Norton, Jeff Goldblum, Frances McDormand, Scarlett Johansson, Harvey Keitel, F. Murray Abraham, Tilda Swinton, Yoko Ono fra gli altri). Anderson ha affermato di essere stato influenzato dal cinema di Akira Kurosawa: vista l'ambientazione in una discarica, immagino da film come "Dodes'ka-den" o "I bassifondi", anche se il gruppo di cani (con tanto di eroe riluttante) ricorda "I sette samurai".

4 commenti:

Babol ha detto...

Adoro il Giappone e Anderson, quindi non faccio testo, l'ho amato. Ma mi è sembrato che fosse un po' più profondo e "arrabbiato" rispetto ad altri film del regista.

Christian ha detto...

A me Anderson non piace, invece. O meglio, di solito non mi dice niente (e qualche volta mi irrita). Ma questo film, forse per via dello stile di animazione (e di alcune battute che in effetti fanno ridere), l'ho apprezzato, sicuramente più degli altri suoi lavori. L'ambientazione giapponese, però, è troppo stereotipata (e il personaggio della studentessa americana ospite è tremendo, sotto ogni punto di vista).

MikiMoz ha detto...

Però gli hai dato un voto bassino, no?
A me intriga molto, anche per come è realizzato, perché sembra un'opera old school, perché p finto giappo^^

Moz-

Christian ha detto...

Bassino? No, gli ho dato il corrispettivo di un 7, mi pare un buon voto per un film che non entrerà certo nella storia del cinema... E comunque è il voto più alto che io abbia mai dato a un film di Wes Anderson.

Sì, lo stile e la tecnica di realizzazione valgono la visione (io poi gradisco parecchio l'animazione stop motion, più di quella al computer, per dire).