Animali notturni (Tom Ford, 2016)
Animali notturni (Nocturnal Animals)
di Tom Ford – USA 2016
con Jake Gyllenhaal, Amy Adams
***1/2
Visto al cinema Apollo, con Sabrina, in originale con sottotitoli (rassegna di Venezia).
Susan (Amy Adams), gallerista in carriera, paga con l'infelicità e l'insonnia le scelte del passato: anni prima aveva sacrificato l'amore vero e romantico in favore del successo e della volgarità. Ora, in piena crisi esistenziale e personale, riceve inaspettatamente dall'ex marito Edward (Jake Gyllenhaal), da lei abbandonato e di cui non aveva notizie da vent'anni, le bozze di un romanzo, "Nocturnal animals", dedicato proprio a lei. Si tratta all'apparenza di un thriller, che racconta l'odissea di un uomo in cerca di vendetta dopo che un gruppo di sbandati gli ha stuprato e ucciso la moglie e la figlia. Ma fra le righe è una rilettura del rapporto fra i due ex coniugi. Di ritorno al cinema a sette anni di distanza dal suo primo film ("A single man"), lo stilista Tom Ford adatta un romanzo di Austin Wright e realizza una pellicola stratificata e intrisa di significati, di emozioni e di pathos, con cui indaga il malessere dell'America mettendo in scena due mondi che sembrerebbero distanti anni luce: quello di finzione, ambientato nelle desolate e desertiche pianure del Texas, dove i cellulari non prendono e la densità urbana e quasi inesistente; e quello di Los Angeles, la città dove vive e lavora Susan, che fra feste, kermesse e inaugurazioni non dorme mai, dove tutti conoscono tutti e i cellulari seguono in ogni istante la vita delle persone (c'è chi lo usa per tenere sott'occhio i bambini 24 ore su 24). A legarli c'è lo stesso senso di angoscia, di impotenza, di solitudine, oltre a tanti piccoli particolari (il protagonista del romanzo è un uomo "debole", o comunque accusato di essere tale, proprio come Edward nel mondo reale). Ma che il vero fil rouge sia quello della vendetta (reale o simbolica che sia) è suggerito, ben prima delle due scene finali (quella del romanzo e quella della "realtà"), da piccoli segnali (come il quadro nella galleria d'arte, acquistato da Susan senza nemmeno ricordarsene, che riporta a caratteri cubitali proprio la parola "Revenge"). O forse, più che vendicarsi, Edward cerca solo un modo per comunicare tutto il suo dolore. Regia e fotografia impeccabili, con atmosfere a tratti lynchiane. Nell'ottimo cast anche Michael Shannon (il detective Andes), Aaron Taylor-Johnson, Isla Fisher, Armie Hammer e Laura Linney, più un Martin Sheen che spiega a Susan: "il nostro mondo è molto meno doloroso del mondo reale".
3 commenti:
Il film che attendo maggiormente quest'anno *.*
Che Edward agisca una sottile vendetta è reso esplicito dalla scena finale, il mancato incontro...Susan è lasciata sola a rimpiangere il suo errore e del resto un lieto fine è impossibile in un mondo ormai andato troppo oltre nell'orrore, di qualunque genere si tratti.
Gran bel film!
Il finale è infatti emblematico. Entrambe le "vendette" (quella di Edward nella realtà, quella di Tony nel romanzo) sono amare e non lasciano in dono che la solitudine...
Posta un commento