14 agosto 2016

Insomnia (Christopher Nolan, 2002)

Insomnia (id.)
di Christopher Nolan – USA 2002
con Al Pacino, Robin Williams
**

Rivisto in divx.

Due poliziotti di Los Angeles vengono inviati in uno sperduto villaggio dell'Alaska per indagare sull'omicidio di una ragazza. Uno dei due è Will Dormer (Al Pacino), autentica celebrità del mondo investigativo, ammirato come un eroe dalla giovane detective locale Ellie Burr (Hilary Swank), che ha addirittura scritto la sua tesi su di lui. Dormer sta però attraversando un brutto momento: sotto pressione perché inquisito dagli affari interni che lo sospettano di aver manomesso le prove in alcune indagini, teme che il collega Hap Eckhart (Martin Donovan) possa deporre contro di lui. Nel corso di un appostamento per catturare l'assassino della ragazza, Dormer uccide senza volerlo proprio Eckhart, e in preda ai sensi di colpa simula che il proiettile sia stato sparato dall'uomo cui stanno dando la caccia. Ma questi, lo scrittore Walter Finch (Robin Williams), ha visto tutto e ne approfitta per ricattare il detective, chiedendo il suo aiuto per essere scagionato e far ricadere le accuse su qualcun altro... Remake di un omonimo film norvegese del 1997, il terzo lungometraggio di Nolan è anche l'unico per il quale il regista non figura come scrittore (anche se pare abbia comunque contribuito alla versione finale della sceneggiatura). Più che sulla trama poliziesca, con forti venature noir, la pellicola si concentra nella progressiva discesa del protagonista in un inferno personale, fra rabbia repressa, sensi di colpa e dubbi morali, il tutto accompagnato da uno stato di salute (mentale e fisica) messo a dura prova dall'incapacità di dormire, non essendo abituato al fatto che a latitudini elevate il sole non tramonta quasi mai, e dunque il cielo è luminoso anche di notte. Dormer si ritrova così a lottare non solo con la tentazione e la corruzione, ma anche contro le proprie allucinazioni e i propri fantasmi. Più lineare degli altri lavori di Nolan, il thriller è caratterizzato da un andamento lento, da musica d'atmosfera e dai paesaggi freddi e spettrali di un Artico inospitale, anche se l'originale componente dostoevskiana del prototipo norvegese risulta attenuata da uno script un po' macchinoso e dall'ingombrante presenza delle star hollywoodiane. Al fianco di un ottimo Pacino che mostra nel volto la progressiva stanchezza fisica e morale, non convince fino in fondo Robin Williams nell'insolito ruolo del cattivo.

2 commenti:

Jean Jacques ha detto...

E dire che a e Williams aveva stupito per davvero. Il film un po' meno, invece, ma se non altro mi ha convinto a recuperare l'originale.

Christian ha detto...

Per me il Williams drammatico di riferimento rimane sempre "L'attimo fuggente", e qui non ci ho trovato la stessa intensità. Sul film concordo: il meno bello di Nolan (o diciamo: il meno personale).