28 agosto 2015

Sabotaggio (Alfred Hitchcock, 1936)

Sabotaggio (Sabotage, aka The woman alone)
di Alfred Hitchcock – GB 1936
con Sylvia Sidney, Oskar Homolka
**1/2

Visto in divx.

Il signor Verloc (Oscar Homolka), proprietario di un cinema di Londra, all'insaputa della giovane moglie (Sylvia Sidney) lavora per agenti stranieri che intendono scuotere la città con atti di sabotaggio e di terrorismo, destabilizzando l'opinione pubblica e distogliendo così l'attenzione della Gran Bretagna dalla situazione politica internazionale. Dopo che un primo tentativo di spegnere la centrale elettrica si risolve senza grandi conseguenze, Verloc viene incaricato dai suoi mandanti di far esplodere una bomba nel bel mezzo di Piccadilly Circus. Sospettato dalla polizia – che gli ha messo alle calcagne un detective in borghese, il tenente Spencer (John Loder), il quale si finge commesso nella drogheria accanto al cinema – Verloc affida il compito di portare la bomba fino in stazione al fratellino della moglie, l'adolescente Stevie (Desmond Tester). Ma questi si attarda durante il tragitto... e l'ora in cui l'ordigno deve esplodere si avvicina pericolosamente. Ispirato da un racconto di Joseph Conrad, "The secret agent" (che ironicamente era il titolo del suo film precedente, con cui però non aveva niente a che fare), Hitchcock realizza un altro thriller di spionaggio ed intrigo, ormai il suo marchio di fabbrica. In questo sottovalutato lungometraggio, con cui sembra davvero fare le prove generali per alcuni capolavori successivi, la suspense sale a livelli altissimi, soprattutto nella sequenza in cui il ragazzino, con il pacco con la bomba sotto il braccio, viaggia a bordo dell'autobus: noi spettatori sappiamo che l'esplosivo è destinato a scoppiare alle 13.45 precise, e man mano che l'ora si avvicina la tensione cresce inesorabilmente. Altri temi chiave sono rappresentati dalla figura della moglie, a tratti l'autentica protagonista della pellicola, che scopre che l'amato marito che l'ha condotta in quel paese non è altro che una spia, e il fatto che i "cattivi" possano nascondersi fra la gente comune e i normali cittadini (anche colui che assembla la bomba e la consegna a Verloc è apparentemente un innocuo commerciante, proprietario di un negozio di animali: per recapitarla al complice la nasconde nella gabbietta di un canarino!). Non mancano, infine, sequenze oniriche e visionarie, come quella ambientata nell'acquario londinese dove Verloc si incontra con il suo mandante (e ha una visione della distruzione di Piccadilly in una delle vasche), o i volti di Stevie che si sovrappongono a quelli degli altri ragazzi tra la folla nell'immaginazione di Sylvia Sidney.

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