Catwoman (Pitof, 2004)
Catwoman (id.)
di Pitof – USA 2004
con Halle Berry, Sharon Stone
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Rivisto in TV.
Patience Phillips (Halle Berry), mediocre impiegata del reparto advertising di una corrotta industria di cosmetici, viene uccisa quando scopre inavvertitamente che il nuovo prodotto che il suo capo (Lambert Wilson) sta per lanciare sul mercato provoca dipendenza e pericolosi effetti collaterali. Ma torna magicamente in vita grazie al potere soprannaturale di un gatto, cambiando personalità (da timida, goffa e asociale, diventa aggressiva, atletica e sicura di sé) e trasformandosi nella supereroina Catwoman. Del celebre avversario di Batman rimane solo il nome e – rispetto alla precedente versione, quella dei film di Tim Burton – parzialmente le origini e il costume sadomaso (qui però molto più brutto e volgare, con un orrido reggiseno di pelle). Il resto è tutto riletto all'insegna di un divertimento infantile e stereotipato, con un personaggio dalla doppia personalità (più che dalla doppia identità) che deve capire la "nuova" sé stessa, e nel frattempo – fra un furto di gioielli (di cui si pente!) e qualche occasionale atto eroico – combatte contro la vera cattiva: la moglie del suo ex boss (Sharon Stone). Il film ha avuto una lunga gestazione (era in progetto addirittura dalla metà degli anni novanta, come spin-off della serie di Tim Burton, che avrebbe dovuto dirigerlo di persona con Michelle Pfeiffer come protagonista), ma il risultato ha scontentato tutti. Da un lato risulta scollegato dal materiale di partenza (non si respira mai "aria di supereroi", nome e caratterizzazione del personaggio sono diversi, non vi è alcun accenno a Gotham City né a qualsiasi altro elemento dell'universo batmaniano o DC), dall'altro trama e comprimari – a cominciare dal poliziotto Tom Lone (Benjamin Bratt) di cui Patience si innamora – sono inflazionati e insulsi. Pitof, regista francese che si era fatto notare in patria con l'interessante "Vidocq", ricorre a una camera molto mobile e a una fotografia iperfiltrata, ma per il resto dimostra di avere poche idee. Detestato da pubblico e critica (che lo ha definito il più brutto film di supereroi degli ultimi vent'anni: non è vero, quello è "Elektra"), il lungometraggio ha "trionfato" ai Rapsberry Awards, gli anti-Oscar per i peggiori film dell'anno. E Halle Berry, che pochi anni prima aveva vinto proprio l'Academy Award con "Monster's Ball", è stata una delle poche attrici a presentarsi alla cerimonia dei Razzie per ricevere il premio, dimostrando se non altro una certa autoironia.
2 commenti:
Maronn... veramente, credo sia proprio lammerda dei film di supereroi, anche peggio di Elektra e Daredevil!
Sono tutti e tre film terribili, ma per me il peggiore resta "Elektra"...
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