6 gennaio 2015

Il diritto di uccidere (Nicholas Ray, 1950)

Il diritto di uccidere, aka Paura senza perché (In a lonely place)
di Nicholas Ray – USA 1950
con Humphrey Bogart, Gloria Grahame
***

Visto in divx.

Il cinico Dixon Steele (Bogart), sceneggiatore cinematografico di scarso successo, è sospettato di essere l'assassino di una giovane guardarobiera che la sera prima di morire aveva trascorso qualche ora a casa sua per raccontargli la trama di un possibile copione. L'uomo viene scagionato grazie all'alibi che gli fornisce una vicina di casa, Laurel Gray (Grahame), che aveva visto la ragazza uscire dall'appartamento e allontanarsi da sola; ma la polizia non è del tutto convinta e prosegue le indagini su di lui. Nel frattempo Laurel e Dixon cominciano a frequentarsi, e fra i due scoppia l'amore. Ma lentamente, a causa del carattere impulsivo e violento dell'uomo, soggetto a frequenti sbalzi d'umore e ad improvvisi scoppi d'ira con tanto di istinti omicidi, Laurel inizia a essere colta da dubbi e sospetti: e se l'assassino fosse davvero lui? Un Bogey mai così borderline, ambiguo e "negativo", è protagonista di un noir anti-romantico ambientato nel sottobosco di Hollywood e che un Nicholas Ray a inizio carriera diresse per conto della casa di produzione indipendente dello stesso Bogart (Santana Productions). L'attore avrebbe voluto come partner sullo schermo Lauren Bacall, ma l'attrice era sotto contratto con la Warner Bros. e così si ripiegò su Gloria Grahame, all'epoca moglie del regista (ma i due stavano già trattando il divorzio). Alla fine, la trama gialla corre quasi sullo sfondo del tema principale, quello della relazione fra i due protagonisti, che da idilliaca si riempie man mano di sospetti, angoscie e paranoie. Pur nelle ristrettezze del budget, tipiche dei noir degli anni cinquanta, il film è ottimo da tutti i punti di vista: regia, recitazione, sceneggiatura (da un romanzo di Dorothy B. Hughes) e fotografia. Fra i comprimari si riconoscono Frank Lovejoy (il detective Nicolai, vecchio amico di Dixon), Art Smith (il manager) e Martha Stewart (Mildred, la guardarobiera).

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