30 luglio 2014

The story of the Kelly Gang (Charles Tait, 1906)

The story of the Kelly Gang
di Charles Tait – Australia 1906
con Frank Mills?, John Forde
**1/2

Visto su YouTube.

In un'epoca pioneristica in cui la maggior parte dei film consisteva in un unico rullo di pellicola (e dunque aveva una durata massima di 10-12 minuti), con i suoi 60 minuti "The story of the Kelly Gang" è considerato il primo lungometraggio di finzione della storia del cinema ("di finzione" perché la palma di primo lungometraggio tout court spetterebbe a una ripresa del 1897 di un incontro di pugilato). Ai giorni nostri ne sono sopravvissuti però soltanto alcuni frammenti (alcuni dei quali parecchio rovinati), per un totale di circa 15 minuti, oltre che foto di scena, intertitoli e altro materiale che – integrato nella versione restaurata dal National Film and Sound Archive australiano – permette, se non altro, di seguire compiutamente la storia. Come da titolo, il film ripercorre le imprese del leggendario fuorilegge australiano di origine irlandese Ned Kelly e della sua gang di briganti ("bushrangers"), composta dal fratello Dan e da altri due uomini. Ucciso nel 1880 a soli 25 anni e considerato quasi un eroe da una parte della popolazione australiana (all'epoca il paese era ancora sotto il dominio britannico), Kelly è rimasto una figura chiave nell'immaginario collettivo e la sua vita è stata oggetto di diverse altre pellicole (fra cui "I fratelli Kelly" del 1970 con Mick Jagger e "Ned Kelly" del 2003 con Heath Ledger). Il film di Tait è diviso in sei sequenze, ciascuna con camera quasi sempre fissa, ripresa in campo largo e praticamente senza montaggio interno. Se la recitazione è difficile da giudicare secondo gli standard odierni e in generale la pellicola non presenta (lunghezza a parte) nessuna vera innovazione tecnica, è da apprezzare la "messa in scena" quasi documentaristica che fa buon uso dei set in esterni, grazie anche alla lunga durata che permette di variare a sufficienza gli ambienti. Gli eventi mostrati sullo schermo si rifanno in maniera piuttosto fedele alla realtà storica (compresa la cattura di Ned mentre indossava un rudimentale elmo per proteggersi dai proiettili della polizia). Ma che non si tratti di una cronaca fredda e impersonale è dimostrato dallo sguardo simpatetico con cui sono ritratti i banditi, "gentiluomini" che non rapinano le donne (davanti alle quali si tolgono il cappello) o i bambini: al loro confronto i poliziotti e le forze dell'ordine sono messi costantemente in cattiva luce (nella prima scena, un agente maltratta la madre e la sorella dei Kelly; in un'altra, un poliziotto codardo si fa scudo con una donna; in seguito, pur di catturare la banda gli agenti non si fanno scrupolo di dare fuoco a un albergo che ospita anche persone innocenti). Quasi tutti i nomi degli attori coinvolti nella pellicola (compreso il protagonista) rimangono incerti o sconosciuti: ma pare che del cast abbiano fatto parte diversi membri della famiglia del regista, a partire da sua moglie Elizabeth come controfigura di Kate, la sorella di Ned.

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