Base Luna chiama Terra (N. Juran, 1964)
Base Luna chiama Terra (First men in the Moon)
di Nathan Juran – GB 1964
con Edward Judd, Martha Hyer, Lionel Jeffries
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Visto in divx.
Nel 1964, quella che dovrebbe essere la prima spedizione umana sulla Luna (frutto di una cooperazione internazionale) scopre invece i resti di un allunaggio britannico precedente, avvenuto addirittura... nel 1899, in piena epoca vittoriana. Alcuni inviati delle Nazioni Unite rintracciano Arnold Bedford, il protagonista di quell'avventura, ora anziano e ricoverato in una casa di riposo, che ne racconta tutti i retroscena. Bedford, in compagnia della sua fidanzata Kate e dell'eccentrico scienziato Cavor, raggiunse la Luna viaggiando in una capsula verniciata con la "cavorite", una speciale sostanza in grado di "schermare" la forza di gravità, e scoprì che il satellite è abitato (al suo interno, in gallerie sotterranee che contengono aria respirabile) da una razza di insetti antropomorfi. Da un romanzo di H. G. Wells ("I primi uomini sulla Luna"), un film d'avventura ingenuo e vecchio stile che può contare sugli effetti speciali "artigianali" del grande Ray Harryhausen. Gradevole nel suo anacronismo ottocentesco, la pellicola ha i toni leggeri e disimpegnati della narrativa pulp e dei fumetti d'avventura d'antan, ma non rinuncia a riflessioni di natura sociale e politica: interessante, per esempio, il contrasto fra lo scienziato pacifista e idealista, che vuole comunicare con i seleniti, e l'eroe che invece si mostra come un uomo d'azione, poco propenso al dialogo fra mondi diversi. Punto di forza sono sicuramente le scenografie inventive e colorate (la base sotterranea dei seleniti, con cristalli, piante, insetti e bruchi giganti). Harryhausen si toglie anche lo sfizio di mostrare uno scheletro animato (quello di Kate, l'apprensiva fidanzata di Bedford che lo ha seguito nel suo viaggio, studiata dagli alieni attraverso un apparecchio a raggi X). La trovata finale, che lascia intendere che i seleniti si siano estinti per colpa dei germi del raffreddore portati sulla Luna da Cavor, è presa di peso da un altro dei libri di Wells, il celebre "La guerra dei mondi".
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