Anni ruggenti (Luigi Zampa, 1962)
Anni ruggenti
di Luigi Zampa – Italia 1962
con Nino Manfredi, Gino Cervi
**1/2
Visto in divx, con Giovanni, Eleonora, Marco, Ginevra, Paola, Marta, Esther, Beatrice e Sabrina.
Nel 1937, in piena era fascista, i notabili di un paesino del meridione (non identificato ma collocato in Puglia, a pochi chilometri da Alberobello: gran parte degli esterni sono stati girati a Ostuni) sono in subbuglio perché hanno saputo, per vie traverse, dell'imminente arrivo di un funzionario del partito, che dovrebbe giungere in incognito da Roma per compiere un'ispezione politico-amministrativa. Avendo tutti qualcosa da nascondere, ed essendo convinti di avere individuato il gerarca in Omero Battifiori (Nino Manfredi), che si presenta come un semplice agente di assicurazioni, i vertici locali cercano in ogni modo di finire nelle sue grazie, rendendo piacevole il suo soggiorno in paese e mostrando davanti ai suoi occhi un'assoluta fedeltà al regime. Il podestà (Gino Cervi) arriva addirittura al punto di favorire il suo fidanzamento con la figlia Elvira (Michèle Mercier). Ma alla fine la verità verrà a galla. Liberamente ispirato alla commedia "L'ispettore generale" di Gogol, il film di Zampa (che firma la sceneggiatura insieme ad Ettore Scola e Ruggero Maccari) è una pungente satira non tanto del fascismo in sé, quanto dell'Italietta dove tutti si adeguano all'aria che tira, un malcostume mai scomparso e che rende la pellicola tuttora attuale. In realtà nessuno dei personaggi è veramente e convintamente "fascista": i notabili mettono in atto elaborate messinscene soltanto per perseguire i propri interessi e nascondere le proprie malefatte, mentre la fiducia del protagonista in Mussolini è frutto soprattutto di un'ingenuità che sarà messa a dura prova quanto entrerà in contatto con realtà povere e disastrate come quelle che circondano il villaggio (vedi la sequenza ambientata nelle "grotte", girata ai Sassi di Matera, dove Omero acquisisce una nuova consapevolezza sociale). Molte le scene da ricordare: la visita alla scuola, quella alle fattorie (dove si trovano sempre le stesse trenta mucche, trasportate in furgone da una masseria all'altra), la parata, e il finale con Omero che legge in treno la lettera per il Duce che gli ha consegnato un vecchio contadino. Nel cast, fra tanti caratteristi, anche Gastone Moschin (il rappresentante politico locale) e Salvo Randone (il medico antifascista). Insieme ai precedenti "Anni difficili" e "Anni facili", il film completa un'ideale trilogia con cui Zampa, attraverso la satira, denuncia i vizi sociali e politici degli italiani di prima e (soprattutto) di dopo la guerra.
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