Thor: The dark world (Alan Taylor, 2013)
Thor: The Dark World (id.)
di Alan Taylor – USA 2013
con Chris Hemsworth, Natalie Portman
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Visto al cinema Orfeo.
L'infido Loki è stato imprigionato, i Nove Regni sono in pace e Odino regna da Asgard con saggezza e serenità. Tutto bene? No, perché sta per verificarsi un raro "allineamento" dei mondi, e il malvagio elfo scuro Malekith vuole approfittarne per avvolgere l'universo in un'eterna oscurità. Quando l'astrofisica terrestre Jane Foster, ancora innamorata di Thor, viene contaminata dal malefico Aether, la sostanza necessaria al nemico per portare a termine i suoi loschi piani, il dio del tuono non può far altro che condurla su Asgard in cerca di una cura. Il regno degli dèi è però attaccato da Malekith con la sua astronave: e nel corso dell'assalto, fra i caduti, c'è anche Frigga, madre di Thor nonché moglie di Odino. Per vendicarla, il nostro eroe stringerà un'alleanza addirittura con il fratellastro Loki... Il secondo episodio cinematografico dedicato al personaggio creato da Jack Kirby e Stan Lee (che fa il suo consueto cameo: è uno dei vecchietti dell'ospedale psichiatrico) – il terzo se contiamo anche "The Avengers", al quale non mancano un paio di riferimenti (a un certo punto Loki assume per scherzo persino le sembianze di Capitan America) – è una pellicola ancor più fracassona e tonitruante della precedente, e di cui è più facile apprezzare l'aspetto visivo, i costumi e le fantasiose scenografie (gran parte della storia si svolge su Asgard o su altri mondi) che non lo svolgersi della vicenda, infantile e sempliciotta. Alla regia Kenneth Branagh è sostituto da Alan Taylor, l'autore de "I vestiti nuovi dell'imperatore" con Ian Holm (nonché di alcuni episodi del telefilm fantasy "Il trono di spade"): non fa un brutto lavoro, intendiamoci, ma la sua è la tipica regia anonima di molti "giocattoloni" hollywoodiani d'azione o supereroistici. Chris Hemsworth, Tom Hiddleston e Natalie Portman riprendono i ruoli, rispettivamente, di Thor, Loki e Jane, mentre Christopher Eccleston (il nono Doctor Who) è Malekith il maledetto, personaggio che nei fumetti era stato creato da Walt Simonson. Immutato anche il cast di contorno, tanto sul versante "asgardiano" (da Anthony Hopkins e Rene Russo nei panni di Odino e Frigga, a Idris Elba in quelli di Heimdall; l'unica novità è Fandral, ora interpretato da Zachary Levi) quanto su quello "terrestre" (tornano i comprimari Stellan Skarsgård e Kat Dennings, in ruoli sempre più comici): tutti personaggi (per non parlare dei vari Volstagg, Sif, ecc.) dalla caratterizzazione piuttosto spicciola, con l'eccezione forse di Loki, che anche questa volta si rivela la figura più complessa e interessante del lotto. Divertente comunque la battaglia finale a Greenwich, ravvivata da continui passaggi fra le varie dimensioni. Proprio la robusta dose di ironia, che si fonde spesso e volentieri con l'azione, rende piacevole la visione e fa sì che il film si mantenga in linea con le aspettative e con i presupposti del fumetto originale. Nel post-finale, Benicio Del Toro nei panni del Collezionista rivela che il Tesseratte (visto in "The Avengers") e l'Aether sono due delle sei gemme dell'infinito: immagino che lo spunto sarà sviluppato nell'imminente film Marvel dedicato ai Guardiani della Galassia.
6 commenti:
Piacevole e divertente, con una componente ironica in pieno stile Avengers. Per me addirittura discreto! :)
Sì, piacevole, e come dici pure divertente (soprattutto riguardo ai personaggi "terrestri" come Darcy o Erik). Ma la caratterizzazione del cattivo (l'elfo scuro) è virtualmente inesistente, così come a ben vedere anche quella di Thor... Loki rimane il personaggio più riuscito e complesso.
Comunque, a parte gli effetti speciali, questi film Marvel (per personaggi, trame e regia) mi danno sempre più l'effetto di un telefilm...
Visto poche ore fa con un'amica appassionata di questo genere di film. Mi ha detto che le è piaciuto più del primo. Per un divertimento "ignorante & fracassone". Ad un certo punto ho persino smesso di chiedermi il perché di alcuni avvenimenti, ad esempio il passaggio fra mondi. Perché accadeva? Non importa. Cmq film riuscitissimo, tutta la sala rideva e pure io ero contento. Massì, almeno abbiamo riso. Sempre meglio di sole a catinelle, cervelli in fuga etc. Caro mio, c'è da suicidarsi quando devi andare in una multisala :D
A me il primo non era dispiaciuto, anzi lo avevo trovato più "kirbyano" di questo, specialmente nelle scenografie di Asgard.
D'accordo con te, comunque, sulle multisale. Quando erano iniziate a comparire, mi ero illuso che con tante sale ci sarebbe stato più spazio anche per il cinema d'autore o addirittura per retrospettive di film del passato (!). E invece, a parte rari casi, sono il trionfo del cinema commerciale...
Non voglio sembrare uno snob, eh! "Thor" mi ha decisamente divertito (e sicuramente andrò a vedere i prossimi film Marvel), ma è un divertimento un po' fine a sé stesso...
Non fosse per Loki questo film sarebbe da censurare. Un inutile giocattolone privo di equilibrio tra momenti drammatici e comici, un semplice veicolo per arrivare a the Avengers 2 e Guardians of the Galaxy.
Purtroppo, da quando alla Marvel è prevalsa l'idea di realizzare film "interconnessi" fra di loro (idea peraltro non disprezzabile di per sé, visto che riflette la continuity dei fumetti stessi), le singole pellicole stanno perdendo qualcosa in qualità. È "l'effetto telefilm" di cui scrivevo prima...
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