17 novembre 2013

Arcipelago in fiamme (H. Hawks, 1943)

Arcipelago in fiamme (Air force)
di Howard Hawks – USA 1943
con John Garfield, John Ridgely, Harry Carey
**1/2

Visto in divx.

Girata nei concitati mesi del 1942 (l'obiettivo era quello di uscire nelle sale il 7 dicembre, primo anniversario dell'attacco di Pearl Harbor, ma i ritardi nella lavorazione ne posticiparono la "prima" di due mesi), la pellicola racconta i primi giorni dell'ingresso degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale, superando i limiti del film di propaganda grazie alla maestria registica di Hawks e a una sceneggiatura che si concentra più sulla descrizione dei personaggi e dei loro drammi personali che non sugli eventi storici, visti sempre attraverso la prospettiva umana. Testimoni e protagonisti dei fatti sono un gruppo di militari dell'aviazione americana, membri dell'equipaggio di un bombardiere B-17, che assistono impotenti all'attacco giapponese a Pearl Harbor (erano decollati da poco da San Francisco per raggiungere proprio le Hawaii) e da lì si gettano a capofitto in battaglia, dirigendosi verso le Filippine e partecipando ai primi scontri nel Pacifico. L'impostazione è corale (il cast è privo di vere stelle, ma assai bilanciato), con personaggi che coprono tutto lo spettro del genere bellico, dal veterano fatalista alla recluta inesperta ma piena di entusiasmo; e non manca nemmeno la "mascotte", un cagnolino che abbaia quando sente un nome giapponese! Nonostante qualche iniziale incomprensione e battibecco, il gruppo si rivela compatto e ognuno fa la propria parte: si teme per le sorti di madri, mogli e sorelle rimaste a terra, si soffrono gravi perdite, si combatte tutti uniti e coraggiosamente, e anche l'unico (John Garfield) che all'inizio si mostra cinico e disilluso, persino intenzionato a congedarsi al più presto, cambia rapidamente opinione e si rivela capace di atti eroici. Proprio l'eroismo e il coraggio degli avieri americani (che contrasta con la codardia e il "tradimento" dei nemici) emergono in ogni momento di un film che aveva, fra i suoi scopi, quello di coinvolgere ed esaltare il pubblico e di fargli pregustare immediatamente una rivincita sull'attacco subito dai giapponesi. Ma Hawks, come detto, è bravo a non eccedere in retorica o in glorificazione, a mantenere sempre il focus sui personaggi, a curare la verosimiglianza storica e il realismo: spettacolari, in particolare, le scene di combattimento aereo e il bombardamento finale sulla flotta giapponese che tentava di raggiungere l'Australia (un evento ispirato alla Battaglia del Mar dei Coralli). Gran parte della pellicola si svolge comunque all'interno del B-17, esso stesso un vero e proprio personaggio del film, tanto che l'equipaggio lo chiama confidenzialmente "Mary-Ann" ("Marianna" nel doppiaggio italiano). Quanto alle scene di volo, solo in parte vennero usati modellini: molte sequenze furono girate in basi americane con la collaborazione delle forze aeree, per lo più in Florida, con il coordinamento tecnico del pilota Paul Mantz. La sceneggiatura di Dudley Nichols, ancora incompleta al momento di cominciare le riprese, dedicava ampio spazio all'introduzione e alla caratterizzazione dei vari personaggi, ma fu sfrondata per esigenze di tempo e modificata sul set da Hawks stesso e nientemeno che da William Faulkner, ingaggiato per riscrivere due scene (fra cui quella della morte di John Ridgely). Grazie a tutto ciò, oggi la pellicola può essere goduta anche come "semplice" film di guerra, dal ritmo serrato e coinvolgente, e non solo come documento storico, al di là degli intenti patriottici e propagandistici. Nota a margine: curiosa (e profetica) la scena in cui il pilota di caccia interpretato da James Brown immagina un futuro in cui i velivoli saranno del tutto automatizzati e la guerra si combatterà senza uomini, solo schiacciando un bottone.

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