True lies (James Cameron, 1994)
True lies (id.)
di James Cameron – USA 1994
con Arnold Schwarzenegger, Jamie Lee Curtis
***
Rivisto in TV, con Sabrina.
All'insaputa della moglie Helen e della figlia Dana, che lo credono un noioso rappresentante di computer, Henry Tasker (Schwarzy, al terzo film con Cameron dopo i due "Terminator") è in realtà un agente segreto che combatte in mezzo mondo contro il terrorismo. Ispirato a un film francese di tre anni prima ("La Totale!" di Claude Zidi), una commedia che mescola gli stereotipi del cinema d'azione (il riferimento diretto è 007: si pensi soltanto all'incipit, con la "mini-missione" in Svizzera, l'intrusione alla festa e la fuga sulla neve) con gli equivoci coniugali in stile hawskiano (tutta la parte centrale, quella in cui Henry sospetta dell'infedeltà di Helen, è sicuramente la migliore del film), e cui non manca nemmeno una punta di ironica misoginia. Se Schwarzy per una volta si sforza di recitare, a rubargli la scena è una strepitosa Jamie Lee Curtis nei panni di Helen, contemporaneamente comica e sexy: indimenticabile, per esempio, il suo spogliarello impacciato ma sensuale nella stanza d'albergo, davanti a un uomo che – a sua insaputa – è proprio suo marito. Spettacolari, comunque, le scene d'azione, talmente "cariche" nel comparto acrobazie, spari ed esplosioni (la sparatoria nei bagni, l'inseguimento fra il cavallo e la moto che culmina sulla terrazza dell'hotel, la fuga dalla base dei terroristi – così esagerata da sembrare una sequenza di "Commando" – e l'attacco finale con il jet contro il palazzo) da poter passare quasi per una parodia del genere come "Last Action Hero". Al momento della sua uscita si trattava di uno dei film più costosi mai prodotti (oltre 100 milioni di dollari), anche se a rivederla oggi si potrebbe definirla come la pellicola meno ambiziosa di Cameron, quasi una pausa di "leggerezza" fra un "Terminator 2" e un "Titanic". Il tema portante, annunciato sin dal titolo, è quello delle bugie: se uno dei talenti di una spia è proprio quello di saper mentire, per condurre la sua "doppia vita" Henry deve farlo tanto con i nemici che con la sua famiglia. Mente però anche Helen, che sogna una vita avventurosa a fianco del "belloccio" Simon (Bill Paxton); mente quest'ultimo, venditore di auto usate che si spaccia per spia pur di conquistare le sue prede femminili; e mentono, prima o poi, quasi tutti i personaggi. Ma le bugie si ritorcono più volte contro di loro, come quando Henry, per mettere alla prova la moglie e verificare se lei lo ama davvero, le fa credere di essere stata assoldata a sua volta come agente segreto, finendo però per coinvolgerla veramente nella sua lotta contro i terroristi arabi (a proposito: il muro di Berlino era crollato da poco, e dunque al posto dei soliti russi ecco che i cattivi sono islamici; ai tempi ci furono critiche per questa scelta, ma con il senno di poi il film – uscito sette anni prima dell'11 settembre – seppe davvero cogliere o anticipare i tempi; e proprio dopo l'attentato delle Torri Gemelle, Cameron mise da parte il progetto di realizzare un sequel, affermando che il terrorismo non era più un argomento da affrontare in maniera leggera). Battute memorabili: Helen che, dopo aver visto Schwarzy in azione, commenta: "Ho sposato Rambo!". Ed Henry che, alla moglie che gli chiede se abbia mai ammazzato qualcuno, risponde candidamente: "Sì, ma erano tutti cattivi". Nel cast anche Charlton Heston (il capo dell'agenzia segreta per cui lavora Henry), Art Malik (il capo della "Crimson Jihad"), Eliza Dushku (Dana, la figlia di Henry ed Helen) ma soprattutto la bella Tia Carrere (l'infida trafficante d'arte che lavora per i terroristi).
6 commenti:
Non lo vedo da parecchi anni ma lo ricordo come uno dei più belli ed interessanti film con Schwartzy!!
Personalmente gli preferisco "Last Action Hero" (oltre, ovviamente, al primo "Terminator"), ma anche questo merita sicuramente la visione!
Sarà pure uno dei più interessanti Schwartzy, ma anche l'ultimo di un Cameron non ancora sborone. Mi diverto ogni volta, magari la prossima ci vedrò qualcos'altro di buono, a parte la costante data da Jamie Lee Curtis spogliata.
In realtà, come detto, anche qui Cameron ha "maneggiato" un budget elevatissimo. Ma (per l'unica volta) almeno non si è preso sul serio e ha virato tutto sulla commedia...
Jamie Lee Curtis vale la metà del biglietto! ^^
Forse è stato proprio questo, il non prendersi sul serio, a farne qualcos'altro. Quando ho commentato non ricordavo i milioni che c'hanno messo
Perché le scene che alla fine rimangono più impresse (i battibecchi fra moglie e marito, lo striptease della Curtis, la finta spia) non sembrano essere costate molto. Però poi ci sono anche le sequenze con gli aerei fra i grattacieli (pre-11 settembre)...
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