Argo (Ben Affleck, 2012)
Argo (id.)
di Ben Affleck – USA 2012
con Ben Affleck, Bryan Cranston
**1/2
Visto al cinema Colosseo, con Marisa.
Nel 1979, subito dopo la rivoluzione iraniana e la nascita della repubblica islamica, gli impiegati dell'ambasciata statunitense a Teheran vennero tenuti prigionieri per molti mesi, in quella che è passata alla storia come la "crisi degli ostaggi". A margine degli eventi principali, sei addetti riuscirono a evadere dall'ambasciata e a rifugiarsi nell'abitazione privata del console canadese. Per permettergli di lasciare il paese, venne organizzata una messinscena che soltanto vent'anni dopo la CIA ha potuto rendere pubblica: i sei furono fatti passare per cittadini canadesi che si trovavano in Iran per effettuare i sopralluoghi per un film di fantascienza, "Argo" appunto. La pellicola di Affleck racconta una versione romanzata di quegli eventi, vi aggiunge connotazioni da thriller e si prende qualche libertà (in particolare, ridimensiona parecchio il ruolo dei canadesi per "gonfiare" invece quello dell'FBI; e anche sul ritratto che ne esce del popolo iraniano ci sarebbe da discutere), ma mantiene al contempo una buona attenzione ai dettagli, come suggeriscono le fotografie e i documenti originali mostrati nei titoli di coda. La tensione e la ricostruzione storica vanno di pari passo con una certa vena satirica, diretta soprattutto al mondo di Hollywood, dove nel 1979 – dopo il successo del primo "Star Wars" – tutti si buttavano a pesce sul genere fantascientifico (scenografie e costumi dell'ipotetico "Argo" scimmiottano proprio quelli del film di George Lucas). Si tratta del terzo lungometraggio con Affleck alla regia (e forse la battuta "Anche una scimmia può imparare a fare il regista in un giorno" è rivolta contro sé stesso). Il buon Ben interpreta anche il protagonista Tony Mendez, l'agente esperto in "esfiltrazioni" che guida la missione di salvataggio, anche se la sua recitazione monocorde e poco propensa a convogliare emozioni è fra i punti deboli del film: sarebbe stato meglio se il ruolo fosse stato ricoperto da George Clooney, che qui figura fra i produttori. Fra le scene più interessanti, la lettura in pubblico del copione a Hollywood, montata in parallelo con quella delle rivendicazioni degli studenti iraniani trasmessa in televisione. Gli episodi di tensione, invece, rispecchiano le classiche regole dei thriller (più volte i nostri eroi riescono a salvarsi da una brutta situazione proprio all'ultimo secondo disponibile, per esempio al momento dell'imbarco sull'aereo che da Teheran li avrebbe portati al sicuro in Svizzera). Nel cast, John Goodman e Alan Arkin sono appunto i soci hollywoodiani di Mendez (rispettivamente il truccatore e il produttore di film fantascientifici), mentre nel ruolo di uno degli ostaggi ritroviamo con piacere Clea DuVall, che da qualche tempo avevamo perso di vista.
4 commenti:
Ben mi ha convinto invece, sia come regista che come attore. Il suo Argo è decisamente un film solido e ben costruito!
Come regista sì (ho in programma da tempo di vedermi anche il precedente "Gone baby gone", di cui ho sentito parlar bene).
Come attore, invece, qui mi è parso particolarmente apatico...
Aggiornamento Oscar: “Argo” ha vinto la statuetta per il miglior film. Il fatto che, oltre a questa, ne abbia ricevute soltanto due (quelle per la sceneggiatura non originale e per il montaggio), quando si sa che l’Academy ama premiare “a strascico”, fa capire come sia stato un anno senza capolavori. Io resto della mia opinione: si tratta di un buon thriller, ma nulla di più.
Gone baby gone è un film che va visto assolutamente! A me è piaciuto moltissimo. Un film in cui tutte le persone perbene stanno dalla parte del torto e tutti gli essere più riprovevoli sono invece nel giusto. E dove il torto è moralmente migliore della ragione.
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