21 novembre 2012

As one (Moon Hyun-sung, 2012)

As one (id.)
di Moon Hyun-sung – Corea del Sud 2012
con Ha Ji-won, Bae Du-na
**1/2

Visto in volo da Abu Dhabi a Bangkok, in originale con sottotitoli inglesi.

Nel 1991, i governi della Corea del Sud e della Corea del Nord decisero per la prima volta di inviare ai campionati mondiali di ping pong, che si svolgevano in Giappone, una squadra unificata, composta da atleti di entrambe le nazioni, per competere sotto una bandiera comune. La campionessa sudcoreana Hyun Jung-hwa (Ha Ji-won) e quella nordcoreana Li Bun-hui (Bae Du-na), da sempre acerrime rivali, furono così costrette a unire le proprie forze e portarono la squadra femminile a vincere la medaglia d'oro, sconfiggendo l'avversaria di entrambe, la Cina. Ispirato a fatti realmente accaduti (che sono tuttora ricordati come una delle poche liete parentesi nel lento e ancora difficile processo di riunificazione delle due Coree), il film racconta la storia di quel leggendario torneo, mostrando la lenta e progressiva amicizia fra gli atleti delle due nazioni, dapprima "imposta" dall'alto e poi – quando finalmente i ragazzi si dimostrano in grado di superare diffidenze e pregiudizi – mal tollerata e anzi ostacolata dagli stessi responsabili istituzionali delle due squadre. Forse semplicistico, a tratti melodrammatico ma comunque sempre coinvolgente, è un originale teen movie a sfondo sportivo che invita a superare le divisioni politiche e ideologiche in nome dell'amicizia, dell'amore (si veda la sottotrama "romantica" che unisce due dei ragazzi della squadra) e del sano agonismo. Ottimi gli interpreti, fra cui spiccano le due protagoniste che hanno dovuto sottoporsi a lunghe sessioni di allenamento (sotto la consulenza della Hyun in persona, che fa anche un breve cameo nei panni dell'allenatrice della squadra francese) per poter interpretare in maniera convincente le sequenze degli incontri di ping pong, girati in stile drammatico e spettacolare da una regista (l'esordiente Moon) che dona tensione e dinamismo a ogni scambio, fra sudore e lacrime, senza comunque sacrificare l'autenticità e il realismo. Alla fine, sui titoli di coda, vengono mostrate immagini e fotografie delle vere atlete protagoniste di quell'evento.

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