4 febbraio 2011

Querelle (R. W. Fassbinder, 1982)

Querelle (id.)
di Rainer Werner Fassbinder – Germania/Francia 1982
con Brad Davis, Franco Nero
***1/2

Visto in DVD.

L'ultimo film di Fassbinder, uscito postumo (il regista morì qualche mese prima della sua distribuzione, a soli 37 anni), è un passionale adattamento del radicale e controverso romanzo di Jean Genet "Querelle de Brest", reso vivido dalla messinscena surreale e teatrale (l'irrealtà dell'ambientazione va di pari passo con le riflessioni filosofiche dei personaggi e le citazioni letterarie a tutto schermo) e dalla fotografia astratta e colorata (le immagini sono ammantate di rosso e di giallo, come se ci si trovasse immersi in un tramonto perenne: "i colori del fuoco e della passione"). Presentato al Festival di Venezia, non vinse alcun premio ma spinse il direttore della giuria Marcel Carné a rilasciare una celebre dichiarazione nella quale si rammaricava di essere stato "l'unico a difendere un film" che, per quanto controverso, un giorno avrebbe avuto "un suo posto nella storia del cinema". La trama segue da vicino quella del romanzo originale: il marinaio Querelle (Brad Davis) sbarca al porto di Brest, dove ritrova il fratello Robert (con il quale ha una relazione d'amore e d'odio) presso la Feria, locale-postribolo gestito dall'ambiguo Nono (Günther Kaufmann), la cui moglie Lysiane (Jeanne Moreau) è l'amante proprio di Robert. Oggetto delle attenzioni morbose del complessato tenente Seblon (Franco Nero), comandante della nave su cui è imbarcato, Querelle si concede invece al sodomizzatore Nono, al quale vende anche una partita di oppio (dopo aver assassinato un altro marinaio che lo aveva aiutato a contrabbandarla). Per sfuggire alle indagini della polizia, fa cadere la responsabilità dell'omicidio su Gil (Hanno Pöschl, che interpreta anche la parte di Robert), un operaio che si è nascosto in un edificio abbandonato presso il porto dopo aver ucciso un collega di lavoro. Nella storia, condita da dialoghi espliciti e da meditazioni esistenziali, vengono coinvolti diversi altri personaggi, legati fra loro da rapporti di amicizia, di complicità e di sesso, come il timido Roger (amico di Gil) o il poliziotto corrotto Mario. Da notare come il look di molti personaggi rimandi a icone dell'immaginario omosessuale, le stesse rese celebri da gruppi musicali come i Village People: il marinaio (in divisa), l'operaio (in canottiera e casco), il poliziotto (con giubbotto di pelle), e così via. Bollato da alcuni come osceno e pornografico e da altri come un caposaldo della cultura gay, caratterizzato da uno stile classicheggiante e quasi artificioso nel suo acceso intellettualismo, il film è essenzialmente un melodramma a sfondo erotico che fonde in un unico personaggio (ossia nel protagonista) l'eroe e il cattivo, il vincente e lo sconfitto, una figura fragile e inerme e un subdolo manipolatore.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

..non solo Querelle ma tutto il cinema Fassbinderiano sembra essere diventato indifendibile..neanche fossimo in piena damnatio memoriae la cinematografia del regista tedesco sembra essere stata completamente rimossa...complimenti per il ripescaggio..
un saluto

nickoftime

Christian ha detto...

Sì, sembra essere stato dimenticato un po' troppo in fretta, purtroppo...
Per fortuna almeno in DVD le sue cose si trovano.

Marisa ha detto...

"(...) Ogni uomo uccide quello che ama / vorrei che ognuno lo sapesse / C'è chi lo fa con uno sguardo crudele / e chi con una parola gentile / il vigliacco lo fa con un bacio / chi ha coraggio con una lama sottile (...)".
Questi i versi che Jeanne Moreau canta ripetutamente nel film. E come dimenticarli? Sono la colonna portante dell'ultimo straziante lavoro di Oscar Wilde, "La ballata del carcere di Reading", riferimento ovviamente obbligato e tragicamente attivo.

Christian ha detto...

Grazie per la citazione. In effetti le parole di Oscar Wilde sono significative e perfettamente in sintonia con il film...

Anonimo ha detto...

..accidenti che bei versi e che lucida verita'..grazie..

nickoftime

Zonekiller ha detto...

lo vidi a 9 anni...e mi ha formato...mi chiedevo che ci facesse Franco Nero, eroe western, in un film tanto bizzarro...

Christian ha detto...

A 9 anni? Non era un po' presto per un film del genere? O_O
Capisco che ti abbia segnato! ^^