15 febbraio 2011

Hana (Hirokazu Koreeda, 2006)

Hana (Hana yori mo naho)
di Hirokazu Koreeda – Giappone 2006
con Junichi Okada, Rie Miyazawa
***

Visto in divx, con Hiromi, in originale con sottotitoli.

Koreeda, regista realista e umanista, che gira un film di samurai? Dopo un primo attimo di smarrimento ci si rende conto che si tratta di una pellicola assai atipica all'interno del genere, più intenzionata a smitizzare la figura e i valori tradizionali del guerriero che a proporre violente scene di battaglia. Siamo all'inizio del diciottesimo secolo: Soza è un giovane samurai la cui famiglia gli ha affidato il compito di vendicare la morte del padre. La ricerca del colpevole lo conduce fino a Edo (l'attuale Tokyo), dove si stabilisce in un piccolo appartamento presso una discarica, stringe amicizia con i variopinti e derelitti abitanti del vicolo e si innamora di Osae, giovane vedova che vive da sola con un figlio di otto anni. Di animo sensibile, amante della cultura e poco a suo agio con spade e combattimenti, Soza trova la propria dimensione nell'insegnare ai bambini del quartiere a leggere e a scrivere: e quando finalmente rintraccia l'uomo che sta cercando, scoprendo che è a sua volta accasato e con prole, si chiede se sia davvero il caso di portare a termine la vendetta. La sua decisione finale di perdonare l'assassino è anche motivata dalla scoperta che il marito di Osae è stato ucciso a sua volta da un samurai in cerca di vendetta. La storia di Soza (e quelle degli altri abitanti del quartiere: siamo quasi di fronte a un film corale) si intreccia con la vicenda dei ronin che progettano l'assalto alla residenza del funzionario imperiale Kira per vendicare il proprio signore Asano (un episodio storico reso celebre da drammi teatrali, romanzi e film, come "La vendetta dei 47 ronin" di Kenji Mizoguchi: ma anche questo evento viene smitizzato, come dimostra il personaggio interpretato da Susumu Terajima – il quarantasettesimo ronin, l'unico sopravvissuto – che si ritira dall'impresa all'ultimo momento per poi fingere che gli fosse stato affidato l'incarico di portare in giro la notizia dell'attacco). Ambientato in un periodo in cui il Giappone era in pace, quando in molti si chiedevano a cosa servissero ancora i samurai, "parassiti della società" che – a differenza dei contadini o dei mercanti – non producevano o vendevano niente, la pellicola offre anche una visione affascinante e inedita del contesto sociale e della vita di quell'epoca (da sottolineare l'importanza del teatro e della recitazione). Il ricco cast comprende, fra gli altri, anche Tadanobu Asano, Yoshio Harada e Renji Ishibashi.

2 commenti:

curiositizen ha detto...

Mi intriga parecchio questo film di Koreeda, anche perché ultimamente sono sempre più attratto da film sui samurai "atipici", vedi la trilogia di Yamada Yoji oppure Ame Agaru di Koizumi Takashi. Grazie del consiglio! ciao, c

Christian ha detto...

Allora dovrebbe piacerti! Per certi versi è il film più "kurosawiano" di Koreeda, con il suo ritratto di personaggi umili ed emarginati.

P.S. "The twilight samurai" di Yamada è davvero bellissimo!