31 maggio 2010

Ichi the killer (Takashi Miike, 2001)

Ichi the killer (Koroshiya 1)
di Takashi Miike – Giappone 2001
con Tadanobu Asano, Nao Omori
***

Rivisto in DVD, con Martin, in originale con sottotitoli.

Forse è il film più celebre di Takashi Miike, di certo tra i più estremi e ovviamente non per tutti i gusti (come d'altronde gran parte della sua produzione). Tratto da un manga di Hideo Yamamoto, racconta le deliranti vicende di uno yakuza sadomasochista, Kakihara (interpretato da un ottimo Tadanobu Asano dal volto sfregiato), alle prese con un killer psicotico, Ichi, che ha assassinato il suo boss e sta massacrando uno dopo l'altro tutti i suoi uomini. Come Kakihara, anche Ichi ha una personalità assai disturbata, confonde il desiderio sessuale con i suoi impulsi sadici e omicidi, ma soprattutto sembra soltanto un burattino nelle mani del misterioso Jijii (Shinya Tsukamoto), che ne ha manipolato i ricordi e ne controlla la volontà. Fra crudeli torture, assurde mutilazioni e allucinate sequenze splatter, gore o semplicemente grottesche, il film è un'orgia visiva di situazioni forti e sopra le righe, sviluppate sui fili conduttori del sadismo e del masochismo: e poco importa se alla fine non giungono tutte le risposte e lo spettatore è lasciato in preda a una certa confusione: quello che conta non è la trama generale, ma i singoli momenti di folle violenza grafica e psicologica, portati sullo schermo con uno stile registico visionario e debordante, senza dimenticare la grande cura nelle scenografie iperrealistiche. Oltre al pittoresco Kakihara e al timido Ichi, protagonisti inquietanti e malati che si inseguono per tutto il film – quasi come amanti – all'insegna di una viscerale "filosofia del dolore", la pellicola presenta numerosi altri personaggi bizzarri, tutti naturalmente destinati a una brutta fine: Suzuki, gangster rivale di Kakihara (interpretato da Susumu Terajima); Karen, una prostituta del sud-est asiatico (Alien Sun); Kaneko, ex agente di polizia ora al servizio di Kakihara (Hiroyuki Tanaka); e una coppia di fratelli poliziotti corrotti (Matsuo Suzuki).

4 commenti:

missile ha detto...

Senz'altro il manifesto del cinema di Miike , con un tumultuoso impatto visivo che fa dell'eccesso il suo punto di forza. Il film si dichiara subito , sin dai titoli di testa che nascono da gocce di liquido seminale asperse.
Indubbiamente può non piacere, anzi adirittura nauseare, ma il cinema di Miike è questo , e ritmo e splatter inverosimile la fanno da padroni.
E poi diciamolo, tra il serio ed il faceto, quanti di noi non vorrebbero per un momento almeno nella vita, poter indossare quella tuta stile Valentino Rossi con quell' 1 stampato dietro per poter vendicarsi dei soprusi subiti come succede ad Ichi ?

Missile

Christian ha detto...

Quello che mi piace di Miike è che è il primo a non prendersi troppo sul serio e a divertirsi nel rappresentare tanta violenza e tante pulsioni sadomasochistiche in maniera così esagerata. In più ha anche idee molto personali, chiare e coerenti per quanto riguarda lo stile, senza dubbio un punto a suo favore: il suo cinema non lascia indifferenti e non si dimentica tanto facilmente, un pregio non da poco di fronte al conformismo di tanti altri cineasti.

iosif ha detto...

splendidamente delirante. uno dei pochi film del genere per cui vale davvero la pena di farsi forza, ed apprezzare il genio e la spudoratezza. non sono un fan dello splatter, ma questo è di un altro livello.

Christian ha detto...

Anche perché qui lo splatter assume caratteristiche da 'cartoon' che lo rendono a tratti irresistibile (Kakihara che "fuma" dalle guance, Ichi che taglia un uomo verticalmente e perfettamente in due, ecc.)!