Nero. (Giancarlo Soldi, 1992)
Nero.
di Giancarlo Soldi – Italia 1992
con Sergio Castellitto, Chiara Caselli
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Visto in divx.
Prodotto da Claudio Argento e tratto da un romanzo di Tiziano Sclavi, che ha anche collaborato alla sceneggiatura, "Nero." (con il punto) è un film strano e bizzarro, permeato di atmosfere grottesche e kafkiane, a suo modo originale anche se debitore in più parti al Polanski de "L'inquilino del terzo piano" e allo Scorsese di "Fuori orario". Il protagonista, il paranoico e nevrotico Federico, si ritrova a vivere un weekend da incubo, alle prese con una serie di delitti, un cadavere (l'ex compagno della sua ambigua fidanzata Francesca) che scompare in continuazione, un laido investigatore privato che lo ricatta (Luis Molteni), scambi di identità (fisici o mentali) e altri misteriosi eventi... Il finale si riallaccia all'incipit, chiudendo un circolo destinato a ripetersi. Tocchi di humour nero e grottesco (la mano nel frigorifero, le modalità di alcuni omicidi), un'atmosfera sospesa e surreale, personaggi bizzarri e impiccioni (la vecchia vicina che si lamenta in continuazione del rumore, il commissario interpretato da Hugo Pratt, i due poliziotti che ricordano la coppia Dupond/Dupont), le canzoni di Guccini, Fiordaliso e Mau Mau, l'ambientazione in una Milano di periferia grigia e desolata, sprazzi di malinconica filosofia sclaviana ("Strano che di fronte alla morte, si dica sempre: è la vita"): ma tutto questo non basta a renderlo un film completamente riuscito, visto che da un certo punto si sfilaccia in maniera confusa senza trovare appigli nemmeno nel tono caricaturale e fumettistico. In ogni caso, punta più sull'atmosfera notturna e angosciante, e sul tema della perdita dell'identità, che sulla coerenza e la plausibilità delle vicende. Nella casa di Federico, appesa a una parete, è visibile una tavola di Dylan Dog, il personaggio creato dallo stesso Sclavi.
2 commenti:
Ricordo che all'epoca della sua uscita in sala fu una mezza delusione. Cosa abbastanza normale se prima si è letto il libro, ma in questo caso il lavoro cinematografico mi sembrò particolarmente scialbo.
Il libro non l'ho letto, ma in effetti il film ha più difetti che pregi, nonostante le buone prove degli attori e la mano di Sclavi (che si vede).
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