14 maggio 2010

L'impareggiabile Godfrey (G. La Cava, 1936)

L'impareggiabile Godfrey (My man Godfrey)
di Gregory La Cava – USA 1936
con William Powell, Carole Lombard
***

Visto in DVD.

Un classico della screwball comedy anni trenta. Un barbone viene assunto come maggiordomo nella villa di una famiglia ricca ed eccentrica, dopo che ha aiutato la figlia minore a vincere una specie di "caccia al tesoro" organizzata fra i membri dell'alta società (i partecipanti dovevano condurre con sé un derelitto). Qui il misterioso Godfrey, che si rivelerà sorprendentemente all'altezza (è garbato, intelligente e ironico), insegnerà ai viziati abitanti della casa i veri valori della vita, come l'umiltà e il rispetto, ma anche come ritrovare equilibrio e felicità. E grazie alle sue competenze finanziarie rimetterà persino in sesto i conti in rosso della famiglia. Fra satira sociale (i ricchi vengono ritratti come fuori di testa, bizzarri, insensibili) e riferimenti realistici all'attualità (come quelli alla grande depressione: fra i "colleghi" di Godfrey ci sono anche banchieri caduti in rovina), il film è condito da squarci surreali e tocchi di melodramma romantico. Powell e la Lombard (nei panni dell'ingenua e stupida Irene, che finisce con l'innamorarsi di Godfrey) nella vita reale erano stati sposati dal 1931 al 1933, e questo forse spiega la tensione palpabile in alcune scene. Grandioso il cast di contorno, che comprende Eugene Pallette (il placido capofamiglia, ormai rassegnato a sopportare le stravaganze della consorte e delle indisciplinate figlie), Alice Brady (la moglie svampita e smemorata), la bella Gail Patrick (l'orgogliosa e arrogante figlia maggiore), Jean Dixon (la cameriera sensibile), Alan Mowbray (il vecchio amico di Godfrey) e Mischa Auer (l'irresistibile musicista scroccone, protetto dalla padrona di casa, che imita un gorilla e suona al piano "Oci Ciornie"). Molto belli anche i titoli di testa, con le insegne luminose sui tetti. Il film ricevette sei nomination agli Oscar: per regia, sceneggiatura e tutte le quattro riservate agli attori (per Powell, Lombard, Auer e Brady). Nel 1957 ne è stato fatto un remake con David Niven.

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