Elizabethtown (C. Crowe, 2005)
Elizabethtown (id.)
di Cameron Crowe – USA 2005
con Orlando Bloom, Kirsten Dunst
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Visto in DVD, con Hiromi, Mika-yan e Nagae-san, in giapponese con sottotitoli inglesi.
Un giovane designer, responsabile del tracollo miliardario di un'azienda di scarpe e messo alla berlina dalla stampa economica specializzata, medita di suicidarsi: ma è costretto a rinviare i suoi propositi per partecipare ai funerali del padre, defunto improvvisamente: le esequie si svolgono nella remota cittadina del Kentucky che dà il titolo al film, dove tutti sembrano conoscere l'uomo molto meglio di quanto non lo conoscesse il figlio, e ovviamente in quei pochi giorni il ragazzo incontrerà una vivace hostess della quale si innamorerà e che lo aiuterà a riaquistare fiducia nella vita e a capire che "conta la grandezza, non il successo". Film ambizioso ma superficialotto, scritto dal regista stesso, che non riesce a fondere con efficacia le sue tre "anime": quella che apre la pellicola, e che pontifica sui temi del successo e del fallimento, è la parte più interessante (nonostante sia condita da perle di saggezza e filosofia da quattro soldi) ma anche quella che rapidamente perde spazio e importanza nell'economia della vicenda. La storia d'amore è stucchevole e banale (e la sequenza della notte trascorsa al telefono dai due innamorati era già stata realizzata con molta più efficacia e simpatia in "Un uomo in prestito"). Il tema del padre e della famiglia, infine, è a tratti insopportabile, come nella scena finale del discorso/esibizione della madre (Susan Sarandon) al funerale o nelle seghe mentali sulla crematura del cadavere. Troppo lungo e fuori luogo il lungo viaggio finale attraverso l'America, che il protagonista intraprende quando ormai il film sembrava già finito e senza più nulla da dire.
4 commenti:
Cioè, aspè... stai dicendo che l'hai visto DOPPIATO in giapponese?
Per quanto possa sembrare assurdo, è proprio così! ^_^
Io l'avrei anche voluto vedere in inglese, ma gli amici che erano con me hanno chiesto di vederlo in giapponese. Per fortuna ho ottenuto almeno di poter mettere i sottotitoli in inglese...
s'accordo. il film mi ha fatto cagare, l'ho trovato pesante come il monologo di una persona noiosa che tratta argomenti poco interessanti. ho reso l'idea?
Perfettamente, Mario! ^_^
E sì che i primi dieci minuti (quelli in cui Bloom viene "licenziato" da Alec Baldwin) sono anche carini, ma poi il film peggiora sensibilmente...
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