I racconti di Terramare (G. Miyazaki, 2006)
I racconti di Terramare (Gedo senki)
di Goro Miyazaki – Giappone 2006
animazione tradizionale
*1/2
Visto al cinema Colosseo, con Hiromi, Albertino, Monica e Roberto.
Storie di maghi e di draghi, di energia ed equilibrio, di potere e immortalità, di "doppi" e di ombre: per il suo debutto, il figlio di Hayao Miyazaki sceglie di adattare i romanzi del ciclo di "Earthsea" di Ursula K. Le Guin e per il resto si affida alla bravura, all'esperienza e alle suggestioni dello studio Ghibli. Disegni e (soprattutto) fondali sono, come da copione, bellissimi. L'animazione anche, con meno computer rispetto agli ultimi lavori del padre. Il character design, addirittura, è quasi indistinguibile da quello di film come "Nausicaä": i personaggi sono giusto un pochino più tozzi e meno espressivi. Purtroppo le buone notizie si fermano qui: nella prima parte, la storia non fa che presentare spunti e situazioni interessanti che poi non vengono approfondite (la lotta fra i draghi, l'affievolirsi della magia, la "droga", la struttura sociale e schiavista). Le città bizantineggianti e il mondo fantasy spariscono, e di colpo il film si trasforma nel reality "Maghi che zappano la terra". La caratterizzazione del protagonista Arren fa di tutto per "allontanarlo" dallo spettatore. Ma il problema principale è l'assenza di quella poesia (oltre che di quel sottile umorismo) che rende così speciali i lavori di Hayao. Ne risulta un film d'avventura non disprezzabile ma complessivamente poco memorabile, forse il peggiore mai realizzato dallo Studio Ghibli.
Nota: Non ho letto i libri originali, ma mia sorella – che li conosce bene – mi ha detto che l'adattamento è quantomeno "libero" e che il film estrapola temi e personaggi che in originale non si incontrano nemmeno, imbastendo una trama ex novo.
2 commenti:
sono perfettamente d'accordo con te. hai centrato proprio il problema di questo film: il regista.
un sacco di soldi spesi malissimo.
pensa che mi sono pure addormentato durante la visione.
Lo Studio Ghibli deve trovare in fretta nuovi registi giovani e bravi, se non vuole rimanere troppo Miyazaki-dipendente. Hayao ha già manifestato più volte l'intenzione di smettere di dirigere, sul figlio Goro non sembra che si possa contare (almeno a giudicare da "Terramare"), Takahata è anche lui quasi in pensione, Kondo (su cui si puntavano molte carte) è morto... Vedremo se questo Yonebayashi è in gamba.
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