18 giugno 2022

La donna della domenica (L. Comencini, 1975)

La donna della domenica
di Luigi Comencini – Italia/Francia 1975
con Marcello Mastroianni, Jean-Louis Trintignant
**1/2

Visto in TV (Prime Video), per ricordare Jean-Louis Trintignant.

A Torino, il commissario Santamaria (Mastroianni) indaga sull'assassinio dell'architetto Garrone (Claudio Gora), mediocre intrallazzatore e viscido sessuomane di cui non pochi si erano augurati la morte. Per via di un equivoco, i primi sospettati sono due membri dell'alta società: Anna Carla Dosio (Jacqueline Bisset), moglie annoiata di un ricco industriale, e il suo amico Massimo Campi (Trintignant), omosessuale nevrotico. Che a modo loro, appassionatisi al caso – così come il giovane amante di Massimo, l'impiegato comunale Lello (Aldo Reggiani) – aiuteranno il commissario nelle indagini... Ingarbugliato giallo tratto dall'omonimo e fortunato romanzo di Fruttero & Lucentini, sceneggiato da Age e Scarpelli (i dialoghi spaziano da cenni di approfondimento sociale e culturale a momenti comici ed esilaranti), che ha il suo punto di forza nella descrizione di un multicosmo torinese popolato da imprenditori che svendono i loro stabilimenti agli americani, altoborghesi in crisi di identità, finti intellettuali ipocriti e perbenisti, nobili decaduti che si lamentano del degrado che li circonda ma che al tempo stesso progettano la lottizzazione dei propri terreni, immigrati del Sud che lavorano come domestici o ricoprono cariche statali (poliziotti in primis). La soluzione del giallo (abbastanza inaspettata: d'altronde i sospettati sono numerosi) giunge grazie a un proverbio piemontese, "La cativa lavandera treuva mai la bona pera", con la resa dei conti finale che si svolge allo storico mercatino delle pulci del Balon. L'omicidio con il fallo di pietra usato come arma del delitto ricorda una scena di "Arancia meccanica" di Kubrick. Nel vasto cast anche Gigi Ballista, Franco Nebbia, Pino Caruso, Lina Volonghi, Maria Teresa Albani, Tina Lattanzi, Omero Antonutti. Musiche di Ennio Morricone.

2 commenti:

Marisa ha detto...

Certamente Trintignant, pur non essendo bellissimo (o forse proprio per questo!) era perfetto per qualsiasi parte.
In questa poi, dell'omosessuale snob, era esilarante!

Christian ha detto...

Trintignant era un grande attore, perfetto per il cinema italiano degli anni sessanta-settanta, di cui è stato una parte integrante e importante (basti pensare a "Il sorpasso" e "Il conformista", ma non solo: ricordo con particolare piacere anche "Estate violenta" di Zurlini).