The abyss (James Cameron, 1989)
The Abyss (id.)
di James Cameron – USA 1989
con Ed Harris, Mary Elizabeth Mastrantonio
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Rivisto in divx.
Per recuperare gli armamenti nucleari da un sommergibile militare, affondato per cause misteriose presso il bordo della fossa delle Cayman, la marina degli Stati Uniti chiede la collaborazione degli occupanti di un'avveniristica piattaforma petrolifera sottomarina che opera nelle vicinanze. La missione è resa difficile da numerosi elementi, esterni e interni: le condizioni meterologiche (un ciclone tropicale sta per abbattersi nella zona), quelle politiche (come mostrano le scene aggiunte nella special edition in DVD, il coinvolgimento di missili atomici fa crescere la tensione fra USA e URSS) e le ostilità latenti fra l'equipaggio civile della piattaforma – guidato da Virgil "Bud" Brigman (Ed Harris) e dalla sua (quasi ex) moglie Lindsey (Mary Elizabeth Mastrantonio) – e i Navy Seals incaricati di supervisionare le operazioni, a partire dal tenente Coffey (Michael Biehn), reso via via più folle e paranoico dalla "psicosi da alta pressione". Il tutto senza contare che sul fondale dell'oceano si cela qualcosa di misterioso: una razza di creature aliene e luminose, di origine sconosciuta. Le profondità degli abissi marini come quelle dello spazio cosmico: senza rinunciare alle sue personali ossessioni (l'esplorazione subacquea, la tecnologia, la proliferazione degli armamenti), Cameron trasferisce un canovaccio da fantascienza anni '50 (nella minaccia degli alieni di distruggere il pianeta per evitare il rischio di un nuovo conflitto nucleare si percepiscono echi del classico "Ultimatum alla Terra", mentre il tema del ristretto gruppo di scienziati o militari in un ambiente isolato e alle prese con una misteriosa minaccia viene dritto da "La cosa da un altro mondo", peraltro già reinterpretato di recente da Scott in "Alien" e da Carpenter ne "La cosa") in un'ambiziosa pellicola ad alta intensità, un thriller claustrofobico e tecnicamente impressionante, che fa sfoggio di innovativi effetti visivi (il tentacolo d'acqua rappresenta una delle prime e più riuscite istanze di computer grafica 3D in un film ad alto budget, opera della Industrial Light & Magic, anticipando il "Terminator 2" delle stesso Cameron). Le riprese subacquee, assai realistiche, sono opera dell'esperto Al Giddings, già noto per "Abissi" di Peter Yates, che poi Cameron vorrà nuovamente al suo fianco in "Titanic". Fra i difetti (purtroppo non trascurabili): personaggi poco memorabili (rivedendo il film per la terza volta, ho scoperto che di loro non mi ricordavo praticamente nulla: sono più interessanti i macchinari e le tecnologie che le persone!), una trama stiracchiata per oltre due ore (che diventano quasi tre nella special edition), tanti luoghi comuni del cinema d'azione e da totomorti (che pure, va ammesso, proprio Cameron ha contribuito a codificare), il ruolo marginale – nonostante tutto – recitato dagli alieni (che compaiono brevemente all'inizio e in un paio di scene intermedie, ritornando nel finale come una sorta di deus ex machina; ma per gran parte della pellicola seguiamo solo i contrasti fra i personaggi umani, che per di più agiscono come se non avessero mai avvistato le creature: si pensi invece a "Incontri ravvicinati del terzo tipo", dove gli alieni sono il focus e non un accessorio). Come quasi sempre per le opere del regista canadese (anche sceneggiatore: l'idea gli venne quando andava ancora al liceo!), la lavorazione del film è stata lunga (circa due anni) e travagliata. Il che consentì alla "concorrenza" di far uscire nelle sale, pochi mesi prima, altre pellicole con premesse simili e ambientate nelle profondità marine, quali "Leviathan" e "Creatura degli abissi". La relazione fra i personaggi interpretati da Harris e Mastrantonio riflette quella fra lo stesso Cameron e la produttrice Gale Ann Hurd, che si erano sposati nel 1985 e divorziarono poco dopo la fine delle riprese.
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