Sicario (Denis Villeneuve, 2015)
Sicario (id.)
di Denis Villeneuve – USA 2015
con Emily Blunt, Benicio del Toro
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Visto in divx, con Sabrina.
Un'agente dell'FBI (Blunt) viene convinta a collaborare con la CIA a un'operazione segreta contro il cartello della droga messicana, che da oltre il confine è responsabile anche di morti e di sequestri nel cuore degli Stati Uniti. Ma la donna, che mal digerisce le procedure non ortodosse del direttore della missione (Josh Brolin), scoprirà di essere stata usata come pedina, a soli fini burocratici, in un gioco al di fuori della legge che aveva lo scopo di permettere a un sicario rivale (Del Toro), che ora lavora per la CIA, di giungere fino al nascondiglio segreto del boss del narcotraffico messicano per sterminare lui e la sua famiglia. Nonostante la buona regia di Villeneuve, l'ottima fotografia di Roger Deakins e le discrete interpretazioni, è un thriller dai dilemmi morali scontati e abbastanza noioso, anche perché la protagonista – ovvero il personaggio che rappresenta il punto di vista dello spettatore – è frustrata, impotente e volutamente tenuta all'oscuro di quello che sta accadendo dietro le quinte. La versione italiana appiattisce il tutto, doppiando nella nostra lingua sia l'inglese che lo spagnolo (che in originale aveva i sottotitoli). E il ritratto delle città di confine, "terre di lupi" dove il pericolo è in agguato ad ogni angolo, pare francamente esagerato. Il personaggio più inutile è però il poliziotto messicano corrotto, che vediamo più volte interagire con il figlio, simbolo di tutte le vittime delle guerra per la droga. In programma un sequel, "Soldado", che sarà diretto da Stefano Sollima. Nel frattempo lo sceneggiatore Taylor Sheridan ha realizzato altri due film sul tema della frontiera americana ("Hell or High Water" e "I segreti di Wind River", quest'ultimo anche come regista).
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