Rambo III (Peter MacDonald, 1988)
Rambo III (id.)
di Peter MacDonald – USA 1988
con Sylvester Stallone, Richard Crenna
*1/2
Rivisto in TV.
Ritiratosi a vivere in Thailandia per lavorare alla costruzione di un monastero, il reduce John Rambo afferma di avere definitivamente "smesso con la guerra". Eppure non può rifiutarsi di tornare in azione quando Trautman, il suo ex comandante, viene catturato dai russi durante una missione in Afghanistan. Dopo essersi introdotto clandestinamente nel paese e aver assistito alla violenza dei sovietici contro gli abitanti di un povero villaggio (anche se Gorbaciov aveva già lanciato le sue riforme e il muro di Berlino stava per crollare, qui siamo ancora in piena guerra fredda), Rambo penetra nella base dei nemici, la mette a ferro e fuoco e salva il suo amico sgominando (come al solito) da solo un intero esercito. Giunta al terzo capitolo, la saga del super-soldato ha ormai perso tutte le qualità che caratterizzavano la prima pellicola e si è trasformata in una scusa per mettere in scena sequenze d'azione e di combattimento a tutto spiano, oltre che per consentire a Stallone di sfoggiare un corpo sempre più muscoloso e coperto di cicatrici. Divisione assoluta fra buoni e cattivi, com'è consuetudine di questo tipo di film (c'è persino una ricorrente glorificazione dei mujaheddin, visto che combattendo contro i russi erano automaticamente dalla parte degli americani: il film è addirittura dedicato "al valoroso popolo afgano", e naturalmente non c'è il minimo accenno ai talebani o a questioni religiose e politiche), spari ed esplosioni (all'epoca il Guinness dei Primati lo nominò come la pellicola più violenta di sempre), sangue e sudore, più qualche frase lapidaria da mandare a memoria (ma la più celebre, "Chi sei?" - "Il tuo incubo peggiore", era più efficace e sintetica nella versione che si udiva nel trailer: "Sono il tuo incubo"), per un lungometraggio dall'impostazione assai semplice, che svolge certo il suo compito come pellicola d'azione, ma che alla resa dei conti risulta anche noioso e prevedibile. Avrebbe dovuto dirigerlo Russel Mulcahy, appena reduce dal successo di "Highlander": ma pochi giorni dopo l'inizio delle riprese venne sostituito dal direttore della fotografia Peter MacDonald, al suo esordio come regista. Da notare che anche negli Stati Uniti con questo film la saga assume semplicemente il titolo di "Rambo" (come già nel resto del mondo), abbandonando definitivamente quello originale "First blood".
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