The Green Hornet (M. Gondry, 2011)
The Green Hornet (id.)
di Michel Gondry – USA 2011
con Seth Rogen, Jay Chou
**1/2
Visto in DVD.
Per superare la noia e prendersi a modo suo una rivincita sull'ingombrante genitore, direttore e proprietario di un quotidiano indipendente che si è sempre battuto contro la corruzione e il crimine dilagante a Los Angeles, lo scapestrato Britt Reid decide di diventare un vigilante mascherato. Con l'aiuto del fido Kato, autista, meccanico ed esperto in arti marziali, assume così l'identità di Green Hornet ("il calabrone verde") e si lancia in spericolate scorribande notturne, sfruttando al contempo il giornale per far credere alle bande rivali e all'opinione pubblica di essere a sua volta un criminale. Per la prima volta al timone di un blockbuster d'azione hollywoodiano (ma il progetto risale addirittura al 1997: avrebbe dovuto essere il suo film d'esordio!), Gondry rispolvera un personaggio nato in una serie radiofonica degli anni '30, celebre soprattutto per il telefilm degli anni '60 in cui Bruce Lee interpretava il ruolo della spalla, lo aggiorna all'era di internet e lo rivisita all'insegna dell'ironia e del disimpegno, dando vita a quella che, di fatto, è una parodia del genere supereroistico (tanto da non essere apprezzata da chi, inspiegabilmente, l'ha presa sul serio). Il suo Green Hornet è imbranato, arrogante, egocentrico, e i suoi successi nella lotta al crimine dipendono esclusivamente dalle sofisticate armi e dalle vetture corazzate progettate da Kato (che anche nel combattimento corpo a corpo lo surclassa), benché la spalla preferisca restare nell'ombra e non abbia nemmeno un nome in codice. I toni sono da buddy movie: a un certo punto i due litigheranno per una donna (la segretaria/criminologa Lenore), ma sapranno riconciliarsi prima dello scontro finale. La regia, a tratti confusa ma comunque ricca di idee, si appoggia su una brillante fotografia ma soprattutto su una vivace sceneggiatura (scritta dallo stesso Seth Rogen, insieme a Evan Goldberg), dove le battute rappresentano il vero scheletro di una vicenda che pesca a piene mani dall'immaginario dei comics (d'altronde il Green Hornet originali ha ispirato molti epigoni successivi, a partire da Batman, e si vede). Divertente, fra le altre, la gag metalinguistica generata dal doppiaggio italiano a proposito del nome del protagonista: "Però diciamolo in inglese, è molto più di classe". Colonna sonora da mal di testa. Interessante il cast di supporto: Lenore è interpretata da Cameron Diaz, il padre di Britt da Tom Wilkinson e il caporedattore del "Daily Sentinel" da Edward James Olmos, mentre James Franco fa un divertente cameo all'inizio (il trafficante di droga) e Christoph Waltz ruba la scena nei panni del gangster russo Chudnofsky, che a un certo punto cambia nome in... Bloodnofsky, "per fare più paura"!
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