10 maggio 2014

Chi sta bussando alla mia porta? (M. Scorsese, 1967)

Chi sta bussando alla mia porta? (Who's that knocking at my door)
di Martin Scorsese – USA 1967
con Harvey Keitel, Zina Bethune
***

Rivisto in DVD, con Sabrina.

Il giovane J.R. (Keitel) vive nella Little Italy di New York, dove bighellona per le strade e i bar con gli amici Joey (Lennard Kuras) e Sally "Gagà" (Michael Scala). Un giorno conosce una ragazza (Bethune) sul traghetto che collega Manhattan a Staten Island, comincia a frequentarla e progetta di sposarla. Ma quando lei gli racconta di essere stata violentata dal suo precedente boyfriend, i suoi valori cattolici vanno in crisi ("Ci sono le battone, e poi ci sono le ragazze. Nessuno sposerebbe una battona, perché non è vergine"). Il lungometraggio d'esordio di Scorsese, girato quando il regista aveva fra i 23 e i 25 anni e interpretato dal suo compagno di corso alla scuola di cinema Harvey Keitel, è una pellicola incredibilmente già del tutto matura sia per stile sia per contenuti, e anticipa per più cose il successivo "Mean streets". Il tema della colpa in senso cattolico (per il complessato J.R. il rapporto con l'altro sesso si risolve in una dicotomia fra Madonna e puttana) si fonde con la vita di tutti i giorni di giovani delinquentelli italo-americani nel tipico scenario urbano newyorkese, mentre la fotografia in bianco e nero (assai sgranata e realista, in particolare nelle scene notturne, quasi da documentario) guarda a Cassavetes o al cinema europeo dell'epoca, e il montaggio frenetico e anti-narrativo (di Thelma Schoonmaker, che rimarrà una collaboratrice abituale del regista) fonde in continuazione il presente con frammenti di ricordi, pensieri o fantasie del protagonista. Se il risultato pare già compiuto, la gestazione del film è stata lunga e travagliata: il progetto iniziale (intitolato "Bring on the dancing girls") risale al 1965, sotto forma di film studentesco per la New York University, e prevedeva soltanto le vicende di J.R. e dei suoi amici che bighellonavano per la città. La pur credibile sottotrama romantica con Zina Bethune fu inserita successivamente, nel 1967, quando la pellicola fu proiettata per la prima volta in pubblico con il titolo "I call first". L'anno successivo, su insistenza del produttore di exploitation Joseph Brenner, Scorsese aggiunse la scena in cui Keitel si immagina in compagnia di una serie di prostitute, e la pellicola uscì nelle sale nel 1969 nella forma e con il titolo attuale (anche se nel 1970 fu brevemente rieditata come "J.R."). La sequenza in questione, con un rapido montaggio di immagini di nudo sulle note di "The end" di Jim Morrison, è comunque solo una delle tante in cui la colonna sonora, tutta a base di canzoni pop anni sessanta, gioca un ruolo importante (Scorsese ha citato Kenneth Anger come fonte di ispirazione per l'uso della musica): da ricordare per esempio anche la scena dello stupro della ragazza, mentre la radio suona "Don’t ask me to be lonely" in maniera frammentata e distorta; e quella conclusiva ambientata in chiesa, fra le statue di Cristo e dei santi, con la canzone "Who's that knocking?" che dà il titolo al film. Col senno di poi, il regista ha messo davvero tanto di suo nel personaggio, a cominciare dalla cinefilia: vedi le discussioni di J.R. sul cinema western (è un fan di John Wayne e di "Sentieri selvaggi"). La donna che cucina nella scena iniziale è Catherine Scorsese, la vera madre di Martin.

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