14 aprile 2013

20th Century Boys 3 (Yukihiko Tsutsumi, 2009)

20th Century Boys: la nostra bandiera (20-seiki shonen: saishu-shi - Bokura no hata)
di Yukihiko Tsutsumi – Giappone 2009
con Toshiaki Karasawa, Etsushi Toyokawa
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Visto in divx, in originale con sottotitoli, con Sabrina.

Il capitolo conclusivo della saga tratta dal manga di Naoki Urasawa si svolge nel 2017, ovvero nel "terzo anno dell'era dell'Amico", e vede finalmente il ritorno di Kenji, di cui si erano perse le tracce alla fine del primo film. Con l'aiuto degli amici di un tempo, o almeno di quelli sopravvissuti fino ad ora, si introduce in una Tokyo post-apocalittica, isolata dal resto del mondo e ultra-militarizzata, per affrontare l'Amico, il misterioso individuo che sta progettando lo sterminio dell'intera umanità ispirandosi ai suoi ricordi e ai giochi di quando era bambino. Nella speranza di sorprendere, almeno in parte, anche i lettori del fumetto, l'adattamento cinematografico ha modificato alcuni punti chiave della vicenda: fino all'ultimo si rimane incerti sull'identità del cattivo (sarà la stessa che nel manga oppure no?), e questo rende il terzo capitolo almeno un po' più godibile dei precedenti, oltre che più compatto e meno dispersivo (è stata eliminata del tutto la sottotrama del "secondo Amico", che offriva spunti interesssanti ma complicava forse eccessivamente una vicenda già intricata di suo). C'è anche da dire che gli ultimi volumi del fumetto (questo terzo film copre gli albi dal 16 al 24) soffrivano per il "trascinarsi" troppo a lungo della trama, e da questo punto di vista la pellicola riesce almeno in parte a porre rimedio a uno dei pochi difetti dell'opera di Urasawa. Anche per questo, mi sento di reputarla come la migliore delle tre. In ogni caso la conclusione lascia alcuni spunti irrisolti (non assistiamo all'incontro fra Kanna e sua madre, per esempio) e non rende giustizia a molti personaggi (uno su tutti, Sadakiyo, uno dei character più interessanti del manga, qui praticamente assente). Nel complesso, a trilogia terminata, permane una certa delusione, e non solo (come era avvenuto nel caso di "Watchmen") perché il materiale di partenza era di qualità tale che ogni adattamento men che buono sarebbe parso inadeguato. Nonostante l'elevato budget a disposizione (si parla di 6 miliardi di yen, una cifra notevolissima per il cinema giapponese, che di solito non produce blockbuster), non si sfugge dall'impressione di aver assistito a un prodotto di serie B dal punto di vista cinematografico. Forse una serie televisiva sarebbe stato lo sbocco ideale per un adattamento di questo manga, permettendo di dosare meglio ritmo e narrazione (e rendendo più accettabili regia, recitazione ed effetti speciali non eccelsi). Da salvare sicuramente la colonna sonora, che oltre alla title song (il classico dei T-Rex) può contare sulla bella canzone acustica di Kenji, "Bob Lennon", che in questo ultimo capitolo è possibile sentire in più versioni e ha pure un ruolo importante nella storia.

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