L'ultimo boy scout (Tony Scott, 1991)
L'ultimo boy scout (The last boy scout)
di Tony Scott – USA 1991
con Bruce Willis, Damon Wayans
***
Rivisto in TV, con Sabrina.
Joe Hallenbeck (Willis), un tempo un brillante agente dei servizi segreti (che in un'occasione aveva anche salvato la vita al Presidente degli Stati Uniti), è caduto in disgrazia e si guadagna da vivere come detective privato. Assunto come guardia del corpo da una spogliarellista (Halle Berry, allora sconosciuta), non riesce a salvarle la vita: ma indagando insieme a Jimmy (Wayans), fidanzato della ragazza e campione di football la cui brillante carriera si è a sua volta interrotta (è stato messo fuori squadra per uso di droghe), scoverà i responsabili e manderà all'aria il loro tentativo di corrompere un importante politico per legalizzare le scommesse clandestine nello sport professionistico. Scatenato action movie che il fratello di Ridley Scott dirige con polso e talento (si tratta indubbiamente di uno dei suoi film migliori), interpretato da un ispirato Willis che ben tratteggia un personaggio alcolizzato, malinconico e con seri problemi famigliari (la moglie lo tradisce con il suo miglior amico, la figlia tredicenne lo odia) ma che, nonostante tutto, non rinuncia all'etica e alla propria integrità (tanto da meritarsi, da parte di Jimmy, il nomignolo che dà il titolo alla pellicola): in poche parole, una rilettura del "perdente" di tante pellicole noir del passato. Ma il vero punto di forza del film, oltre alle violente e spettacolari scene d'azione (con il climax nello stadio da football), è rappresentato dalla sceneggiatura di Shane Black, un vero fiorilegio di battute e di dialoghi cinici e sarcastici. Non a caso Black è autore anche degli script della serie di "Arma letale" e di "Last Action Hero", tutte pellicole che hanno contribuito a smitizzare l'eroe d'azione, rendendolo irreale e autoironico, meno propenso a prendersi sul serio e più incline a sparare risposte taglienti nella vena dei film di Sergio Leone o dei fumetti dell'Uomo Ragno. Nella scena finale, Joe spiega a Jimmy questa filosofia: "Siamo negli anni novanta, non basta più tirare un cazzotto a qualcuno, bisogna prima dire una frase ad effetto". Buono il cast di contorno: Taylor Negron è il cattivo, Chelsea Field la moglie di Joe, Danielle Harris sua figlia.
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