29 marzo 2013

Gli amanti passeggeri (P. Almodóvar, 2013)

Gli amanti passeggeri (Los amantes pasajeros)
di Pedro Almodóvar – Spagna 2013
con Javier Cámara, Cecilia Roth
**1/2

Visto al cinema Colosseo, con Sabrina.

A bordo di un aereo di linea diretto dalla Spagna in Messico, ma costretto a girare in tondo su Toledo in attesa di trovare una pista libera per un atterraggio di emergenza a causa di un carrello in avaria, i piloti e gli assistenti di bordo (tutti gay) cercano di distrarre come possono i passeggeri della prima classe (quelli della seconda sono stati invece addormentati con un sonnifero). La trama principale e le storie personali si intrecciano fra loro in maniera più o meno comica, dando vita ad una farsa ad alta quota che a tratti sembra quasi una versione spagnola e d'autore di pellicole come i vari "aerei più pazzi del mondo" di Jim Abrahams e dei fratelli Zucker. Almodóvar in persona, in alcune interviste, ha voluto definirla come "una commedia molto, molto leggera", peraltro nella stessa vena bizzarra e surreale di altre opere da lui dirette, come "Donne sull'orlo di una crisi di nervi" (se lì c'era il gazpacho drogato, qui c'è l'Agua de Valencia allungata con la mescalina). Fra eccessi a base di sesso, droga, rock'n'roll (imperdibile l'esibizione canora, con tanto di balletto, dei tre steward sulle note di "I'm so excited" delle Pointer Sisters), amoralità senza pudori, dialoghi scoppiettanti, vicende improbabili e personaggi macchiettistici, il divertimento non manca di certo, anche se alla resa dei conti si rivela un po' fine a sé stesso (nonostante ci sia chi ha parlato di "metafora" della situazione socio-politica della Spagna odierna, con la classe economica sedata mentre i piloti girano a vuoto e in classe business ne combinano di tutti i colori). Mancano invece le sorprese: le varie storie dei singoli passeggeri sono abbastanza prevedibili e si concludono tutte immancabilmente con il lieto fine (il banchiere in fuga che si riconcilia con la figlia, l'escort sadomaso che si innamora del killer assoldato per ucciderla, la sensitiva vergine a causa dei suoi poteri che trova infine l'amore). Nel ricco cast, che comprende tanti habitué del regista come Javier Cámara, Cecilia Roth, Lola Dueñas, Paz Vega, Blanca Suárez e Carmen Machi, da segnalare la comparsata iniziale dei due attori hollywoodiani che proprio da Almodóvar furono lanciati (Antonio Banderas, doppiato in maniera impagabile, e Penélope Cruz). Interessante il titolo, in cui è possibile scambiare fra loro sostantivo e aggettivo.

4 commenti:

Ernesto ha detto...

Ciao!
In che senso Banderas è "doppiato in maniera impagabile"?
ERNESTO

Christian ha detto...

Non so se anche in originale era così, ma in italiano parla "con la zeppola in bocca" (insomma, la "s" moscia), sembra quasi un cartone animato!

Lisa Costa ha detto...

Commedia decisamente leggera ma con cui si ride senza pensieri!
Non sarà un capolavoro, anzi, ma va bene così!

Christian ha detto...

Sono d'accordo. Anche se non è fra i suoi film migliori, comunque Almodovar non delude!