Secretary (Steven Shainberg, 2002)
Secretary (id.)
di Steven Shainberg – USA 2002
con Maggie Gyllenhaal, James Spader
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Rivisto in DVD, con Sabrina.
Appena dimessa dall'istituto dov'era stata ricoverata per la sua tendenza ad autoinfliggersi ferite e bruciature, la giovane Lee trova lavoro come segretaria presso un eccentrico avvocato, Edward, che sembra essere attratto dalla sua personalità sottomessa. L'amore non tarda ad arrivare: ben presto i due instaurano una relazione sadomasochistica che spinge entrambi a superare le proprie insicurezze e a trovare finalmente un punto di equilibrio e stabilità. Curioso film indipendente che colora di venature romantiche il tema del BDSM e che ha rappresentato un piccolo caso di costume, portando sullo schermo i soggetti della dominanza e della sottomissione in chiave fresca e "naturale", evitando le trappole in cui cadono di solito le pellicole sull'argomento (la ricerca di provocazione o scandalo fine a sé stessa, la retorica, l'ipocrisia, la condanna, i toni "dark", l'eccesso di umorismo che sfocia nella farsa o trasforma i personaggi in macchiette). Lo dimostrano anche le scelte di scenografia: l'ufficio di Edward sembra un appartamento spazioso e luminoso, con piante e arredi dai colori chiari: nulla a che vedere con dungeon o ambienti cupi. Il regista Steven Shainberg ha dichiarato appunto di aver voluto realizzare il lungometraggio per mostrare agli spettatori come anche una relazione BDSM possa essere vissuta in modo "normale" e risultare felice o addirittura salvifica, nello stesso modo in cui negli anni ottanta il film "My Beautiful Laundrette" di Stephen Frears (sua fonte d'ispirazione) aveva contribuito a "sdoganare" gli amori gay presso il grande pubblico, mostrandone la normalità. Per i due protagonisti, il sadomasochismo è un gioco amoroso che permette di dar vita a un rapporto basato sulla soddisfazione dei propri istinti anche attraverso l'umiliazione ma senza giungere alla mortificazione (uno dei primi ordini che Edward dà a Lee è quello di non infliggersi più ferite). D'altronde, provenendo da una famiglia disfunzionale (con il padre alcolista che maltratta regolarmente la moglie), la ragazza non poteva trovare la felicità in una relazione "tradizionale" come quella con l'ex compagno di liceo Peter (interpretato da Jeremy Davies). E allo stesso tempo Edward, che il bravo James Spader arricchisce di sfumature a volte contrastanti fra di loro (non è il tipico dominatore freddo e spietato, ma mostra dubbi e incertezze), impara a superare le proprie insicurezze, quelle che evidentemente avevano portato al fallimento del suo precedente matrimonio. La pellicola, fra le altre cose, ha lanciato l'attrice Maggie Gyllenhaal (vero punto di forza del film), sorella di quel Jake che sarebbe diventato a sua volta noto qualche anno più tardi con un altro lungometraggio "scabroso", "Brokeback Mountain" di Ang Lee.
3 commenti:
Un film da vedere a mio avviso. Alcune scene, che illustrano i sogni della protagonista, sono di un surrealismo onirico che spinge in alto il livello del film !
L'ho visto un paio di volte e devo dire che sono rimasta soddisfatta. La Gyllenhaal la adoro ormai.
Ale55andra
La Gyllenhaal è ottima e simpaticissima! Nel genere della commedia sentimentale con venature erotiche, questa è una delle migliori e delle più originali.
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